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Forfettone: Non è tutt’oro quel che luccica

Riprendiamo nuovamente il tema del Forfettone, che ha suscitato molto clamore, con una nota del Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commmercialisti.

Le affermazioni, in alcuni casi giuste, del Dott. Siciliotti nascono dalla dichiarazione che tra i vantaggi nello scegliere il sistema Forfettone vi sarebbe quella di non dover piu “pagare” il commercialista.

Senza influenzare i lettori lascio alla lettura dell’ansa.

Commercialisti all’attacco sul fisco forfait varato dal governo per consentire ai lavoratori autonomi “marginali” di pagare una sola imposta forfait del 20%. “Non é tutto oro quel che luccica”, afferma il neo presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti che, in una nota, spiega che l’arrivo dell’imposta forfait è vero che cancella l’Iva e alcuni adempimenti, ma comporta anche la non applicazione dell’Irpef e delle detrazioni che questa imposta

“Il Vice-Ministro Visco – afferma Siciliotti – ha rilasciato in questi giorni entusiastiche dichiarazioni in merito all’innovazione rappresentata dal nuovo regime fiscale semplificato per i ‘contribuenti minimi e marginali’, invitando chi si occupa di consulenza fiscale a portare tale novità all’attenzione dei clienti che presentano i requisiti soggettivi ed oggettivi per potervi rientrare. Mi permetto di osservare che non è tutt’oro quel che luccica”

Siciliotti spiega di “non aver difficoltà a riconoscere che si tratta di un regime che consente di minimizzare gli adempimenti contabili e fiscali”. Ma aggiunge che “la tassazione del reddito con una imposta sostitutiva del 20% non sempre si rivela vincente per il contribuente, posto che l’abbandono dell’Irpef implica anche l’abbandono delle detrazioni e deduzioni riconosciute ai fini di tale imposte; l’esclusione dall’Irap ha assai poco significato per i “piccoli” titolari di lavoro autonomo; l’esclusione da Iva rappresenta un effettivo vantaggio solo nella misura in cui il contribuente abbia un volume modestissimo di acquisti ed effettui le proprie prestazioni nei confronti di consumatori finali o comunque di soggetti che non possono a loro volta detrarre l’Iva”.
Siciliotti propone invece un’altra semplificazione degli adempimenti sulla “stipula degli atti di cessione delle quote di srl e di aziende, per i quali è ancora oggi necessario ricorrere alla forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata al solo fine di poterlo iscrivere presso il registro delle imprese”.(ANSA).

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