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Federalismo fiscale, si rischia il caos

L’allarme giunge dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC): il disegno di legge sul federalismo fiscale, presentato nei giorni scorsi dal Governo, potrebbe aggravare pesantemente il già difficile rapporto fra gli italiani e la normativa tributaria.

Il presidente dell’Ordine, Claudio Siciliotti, è stato molto chiaro nel dipingere una situazione di caos qualora la rivoluzione federale dovesse davvero presentarsi così come in queste ore appare. Siciliotti ha usato il termine di “Babele fiscale”, tratteggiando un’Italia dove rischiano di trovarsi a convivere leggi tributarie statali insieme a norme regionali e locali, ognuna caratterizzata da propri presupposti, regole applicative e aliquote, per di più differenti da Regione a Regione quando non addirittura da Comune a Comune.

Un autentico caos che già metterebbe in seria difficoltà gli operatori del settore, ma che agli occhi del comune cittadino si trasformerebbe in un’inestricabile giungla, ben più complessa dell’attuale sistema normativo, che certamente semplice non è.

Siciliotti pone l’accento sulla necessità di favorire le forme di compartecipazione alle medesime imposte fra i vari enti interessati, rinunciando al puntare invece sulla moltiplicazione esponenziale dei tributi.

È da ricordare che per fortuna il cammino del federalismo fiscale è ancora ai primi passi e la strada si preannuncia molto lunga e ricca di colpi di scena. Sarà solo il tempo, dunque, a dimostrare se questi timori sono esagerati o se il caos fiscale è davvero alle porte.

Fonte CNDCEC

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