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Mezzogiorno: ancora nessun codice tributo per il credito d’imposta

L’Associazione Contribuenti Italiani ha lanciato un allarme piuttosto pesante per quel che concerne l’economia del nostro Mezzogiorno: secondo il numero uno di questo ente, Vittorio Carlomagno, la situazione è critica e si investe troppo poco in titoli di Stato, anche se una soluzione al problema esiste ed ha carattere fiscale. Anzitutto, c’è da precisare che Contribuenti.it ha incaricato Krls Network of Business Ethics per la redazione di un’indagine sullo stato di salute dell’economia dell’Italia meridionale. Ebbene, da questa ricerca è emerso chiaramente come i fondi del Decreto Sviluppo, in particolare quelli relativi ad assunzioni e investimenti, sono ancora bloccati e che l’economia ha subito nel suo complesso una preoccupante regressione di ben 4,7 punti percentuali nel corso di quest’anno.

Le criticità, però, possono essere affrontate in maniera migliore grazie al credito d’imposta previsto dallo stesso testo normativo, il quale si rivolge proprio ai dipendenti di regioni come Calabria, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia e che si trovano in condizioni piuttosto svantaggiate. La nostra amministrazione finanziaria, come auspicato dall’associazione, ha il compito di istituire quanto prima il codice tributo per l’uso in compensazione di questo beneficio, in modo che tutti i soggetti coinvolti possano accedere al credito mediante il consueto modello F24; in effetti, le imprese avrebbero in questo modo la possibilità di assumere i lavoratori in difficoltà.

Il meccanismo è presto spiegato: nello specifico, ogni dipendente di questo tipo e che viene assunto al sud comporta per il datore di lavoro un credito d’imposta pari al 50% di tutti gli stipendi che sono stati sostenuti nei dodici mesi che hanno seguito l’assunzione vera e propria. Nell’ipotesi, poi, di un lavoratore che può essere considerato “molto svantaggiato” (disoccupato da ventiquattro mesi), allora lo stesso credito si riferisce proprio ai due anni successivi. Per il momento tutto tace, la speranza dell’associazione è quella di sbloccare lo stallo in questione e di consentire il rilancio economico del Mezzogiorno con questa misura tributaria.

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