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Ici e immobili religiosi, nuova sentenza della Cassazione

La Cassazione detta ancora legge per quel che concerne la materia fiscale: una delle ultime sentenze della Suprema Corte ha riguardato, in particolare, l’Imposta Comunale sugli Immobili e gli edifici religiosi come i conventi e le abbazie. Tutto è nato dalla necessità di disciplinare in maniera adeguata una vicenda che ha visto come protagonisti il comune di Cannobio (siamo nella provincia di Verbania) e il locale Monastero delle Orsoline (non lontano dal Lago Maggiore). In pratica, si può parlare di un vero e proprio giro di vite, visto che è stato necessario comprendere se questi immobili potevano beneficiare realmente dell’esenzione dall’Ici anche in presenza di attività commerciali reali e concrete, come ad esempio l’ospitalità a pagamento e veri e propri trattamenti alberghieri.

Nel dettaglio, questo stesso monastero ha le dimensioni e le capacità di accogliere ottantacinque persone grazie alle sue quarantacinque camere da letto. Ebbene, le Commissioni Tributarie Regionali competenti in questo caso avevano dato il via libera alla mancata imposizione fiscale basandosi soltanto su dichiarazioni particolari; in effetti, le strutture in questione venivano autocertificate a priori come degli immobili ad uso esclusivo della religione e della spiritualità. Il comune lombardo non è mai stato d’accordo e ora ha visto premiate le proprie ragioni dalla sentenza di Piazza Cavour.

L’esenzione dell’Ici è possibile, ma occorre sempre verificare nel dettaglio più minuzioso che nelle strutture coinvolte vi siano le condizioni che legittimino questa agevolazione tributaria. D’altronde, è sempre il contribuente direttamente interessato che deve dimostrare di poter avere diritto all’esenzione stessa, quindi non basta desumere il tutto attraverso dei documenti o dei dati: in questo caso è avvenuto proprio ciò, vale a dire si desumeva la destinazione di attività del monastero, ma non c’era mai stato un riscontro concreto. L’ospitalità turistica si è verificata la scorsa estate e ora sarà compito della Commissione Tributaria di Torino appurare quanto avvenuto realmente.

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