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Le novità sulle imposte differite attive

Le imposte anticipate che sono iscritte in bilancio, i cosiddetti “deferred tax assets”, sono riconosciuti dalla nostra disciplina come dei crediti d’imposta veri e propri: ebbene, in base a quanto stabilito dall’ultima manovra finanziaria (per la precisione dall’articolo 9), nel futuro più immediato vi saranno delle modifiche e delle integrazioni importanti, in primis l’ampliamento delle regole in questione anche alle perdite che di solito vengono riportate in bilancio. Le previsioni sono piuttosto chiare: la quota di attività di queste imposte che fa riferimento alle perdite e che dipende da una deduzione dei componenti negativi di reddito si trasforma anch’essa in un credito d’imposta. Questa disciplina nuova di zecca, inoltre, deve essere applicata anche a quei bilanci che prevedono la liquidazione di tipo volontario e a quelli delle società che sono soggette a procedure concorsuali o di gestione della crisi (amministrazione straordinaria e liquidazione coatta amministrativa di istituti di credito e di società).

Che cosa succede invece se il bilancio finale per una cessazione di attività pone in evidenza un patrimonio netto positivo? Anche in questo caso, l’intero ammontare di imposte anticipate viene modificato automaticamente in credito d’imposta. Le novità si sono rese necessarie per riuscire a ricomprendere anche le fasi che seguono quella in cui si verifica la ripresa a tassazione dei componenti negativi che non stati sottoposti a deduzione.

Come appare evidente, il raggio di applicazione aumenta in maniera decisa e specifica; nell’ipotesi in cui si abbia a che fare con operazioni di liquidazione volontaria, allora si dovrà fare riferimento alle norme di contrasto all’elusione fiscale che sono previste dal Dpr 600 del 1973 (“Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi”); l’articolo 37-bis di tale testo normativo prevede espressamente che non si possono opporre all’Agenzia delle Entrate tutti quegli atti e fatti che aggirano gli obblighi, ma che sono anche privi di valide ragioni economiche.

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