Rispondendo ad alcune richieste di chiarimenti giunte nella nostra redazione, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sul sistema di aliquote, di detrazioni e di rivalutazioni delle base catastali introdotte dalla manovra Salva Italia. Innanzitutto, occorre segnalare come l’aliquota di base sia pari allo 0,76%, da applicarsi sulla rendita catastale, che andrà presumibilmente ritoccata al rialzo, anche del 60%.

L’intento della manovra Salva Italia, e più in generale dell’esecutivo Monti, è infatti quello di poter aggiornare congruamente i valori catastali, basi imponibili sulle quali vengono calcolate le rendite. Stando ad alcune previsioni, la rivalutazione potrebbe essere pari anche al 60% dell’attuale valore imponibile, per un apprezzamento significativo dell’imposta municipale.

Ad ogni modo, il governo ha riconosciuto uno “sconto” piuttosto corposo per quanto concerne la prima casa, con aliquota ridotta allo 0,40%. Si tenga tuttavia conto che i comuni potranno comunque ritoccare nuovamente al rialzo di 20 basis points l’aliquota per l’abitazione principale, e di 30 basis points quella per le seconde case.

Oltre a ciò, per calcolare quanto si dovrà pagare di IMU, occorre tenere conto che vi è una detrazione fissa di 200 euro in caso di abitazione principale, e una ulteriore detrazione nella misura di 50 euro per ogni figlio di età anagrafica non superiore ai 26 anni e convivente (fino a un massimo di 8 figli): le detrazioni per le famiglie numerose che abitano nella prima casa potrebbero pertanto arrivare fino a un massimo di 600 euro, andando potenzialmente ad azzerare quanto dovuto all’Erario.

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