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Nessuna deduzione fiscale per il gioco d’azzardo

Si parla molto in questi ultimi tempi di gioco d’azzardo e slot machine, dunque non deve stupire più di tanto se questo argomento viene ad essere associato anche all’ambito fiscale: una delle ultime sentenze della Commissione Tributaria Provinciale di Ravenna ha messo in luce una situazione ben precisa che bisognerà prendere a riferimento per casi futuri e simili. Nel dettaglio, tutto è nato a causa della contraffazione di alcune schede delle macchina da parte di un’azienda, una operazione volta a ottenere un aumento consistente dei ricavi, illudendo i giocatori di vincere in maniera più sostanziosa. La società romagnola è stata poi sottoposta a un approfondito controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e ciò ha consentito di accertare un versamento piuttosto corposo nei confronti dello Stato (ventuno milioni di euro per la precisione), oltre agli interessi e alle relative sanzioni pecuniarie che sono previste in tali ipotesi.

Le schede truccate consentivano infatti vincite massime di seicento euro, quando invece il limite è fissato in cinquanta, tanto da rendere i giochi in questione un vero e proprio azzardo. Gli accertamenti e le disposizioni si sono basate essenzialmente su quanto stabilito dalla Legge 537 del 1993 (“Interventi correttivi di finanza pubblica”), secondo cui i costi delle attività illecite non possono mai essere sottoposti a deduzione fiscale dal reddito di impresa.

Questi specifici costi vanno ovviamente a incidere sul profilo fiscale, ma è sempre opportuno comprendere quanto siano trascurabili o meno; nel caso di specie, i tre anni di indagini hanno messo in luce quasi cinquantasette milioni di euro non riconosciuti, mentre le dichiarazioni dei redditi si erano fermate ad appena 24,6 milioni. Secondo la Ctp ravennate, il comportamento della nostra amministrazione finanziaria è stato corretto, visto che sono stati recuperati a tassazione solamente quei costi che potevano essere ricondotti al reato e non alla totalità complessiva delle spese che sono registrate nel bilancio.

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