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Credito cooperativo: i requisiti per mantenere gli sgravi fiscali

La realtà del credito cooperativo è ormai nota a tutti in molte delle sue caratteristiche principali. La domanda che sorge spontanea, però, è piuttosto specifica: quali sono i requisiti di cui tali istituti di credito devono essere in possesso per fruire delle facilitazioni fiscali previste per gli enti che non hanno finalità speculative? La risposta è stata prontamente fornita dall’Agenzia delle Entrate, la quale ha pubblicato proprio nella giornata di ieri un apposito documento, la risoluzione 45/E. Quest’ultimo, in particolare, è stato fondamentale per rispondere a ben tre quesiti. L’obiettivo che si intende perseguire è quello di agevolare i soci delle banche in questione. Gli sconti tributari, infatti, vengono mantenuti in vita nel caso in cui la banca di credito cooperativo rispetta i requisiti di mutualità che sono previsti all’interno del codice civile, oltre a quelli di operatività prevalente con i soci (articolo 35 del Decreto legislativo 385 del 1993, il cosiddetto “Testo unico bancario”).

Questo vuol dire che dubbi e perplessità in merito agli scopi operativi delle banche non hanno alcuna ragione di esistere, altrimenti si rischia di ingenerare solamente confusione e difficoltà dal punto di vista applicativo. Le banche di credito cooperativo hanno l’obbligo di dimostrare che il loro fine ultimo è quello di garantire vantaggi economici e finanziari ai propri componenti, in primis in relazione ai tassi di interesse e ai servizi messi a disposizione a condizioni migliori rispetto a quelle presenti sul mercato.

Vi sono, però, anche dei casi eccezionali. Ad esempio, quando la stabilità degli istituti stessi viene messa a repentaglio, allora si possono condividere gli sportelli a clienti esterni, ma il mantenimento degli sgravi fiscali è reso possibile da una apposita autorizzazione da parte della Banca d’Italia. Infine, i benefici concessi ai soci vanno garantiti in maniera del tutto sicura, ragione per la quale non si deve compromettere la sicurezza economica dell’ente.

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