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Il bonus fiscale per chi assume lavoratori svantaggiati

È pronta l’agevolazione fiscale destinata a tutti quei soggetti che si dimostrano capaci di creare occupazione in maniera stabile in ben otto regioni del nostro Mezzogiorno: tale bonus ammonta per la precisione alla metà esatta (il 50% quindi) dei costi salariali che devono essere sfruttati in compensazione dai datori di lavoro. Quindi, questo vuol dire che i datori che si saranno resi protagonisti di assunzioni (anche a tempo indeterminato ovviamente) di personale svantaggiato nel periodo compreso tra il 14 maggio dello scorso anno e il 13 maggio del 2013 accederanno a tale beneficio. Le regioni a cui si faceva riferimento in precedenza sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, la Calabria, il Molise, la Sicilia, la Sardegna e la Puglia.

L’obiettivo è facilmente intuibile in questo caso, vale a dire il sostegno e la promozione delle opportunità lavorative per lavoratori in particolari condizioni di difficoltà. Volendo essere ancora più dettagliati, c’è da precisare che i fondi a disposizione in questo caso ammontano a ben 142 milioni di euro, una somma che si riferisce al Fondo Sociale Europeo, con il Ministero per Coesione Territoriale che ha poi provveduto a suddividere l’intero importo: la somma più consistente è stata destinata alla Sicilia (65 milioni di euro per la precisione), seguita a ruota da Puglia, Campania e Calabria (tutte e tre con venti milioni a testa).

Ma chi sono esattamente questi lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati? Secondo la Commissione Europea, essi non devono vantare un impiego retribuito in maniera regolare da almeno sei mesi (per quelli “molto svantaggiati” il periodo sale a ventiquattro mesi); in aggiunta, è necessario aver superato i cinquanta anni di età, ma anche vivere con persone a carico o essere membri di una minoranza nazionale. Il credito d’imposta verrà dunque utilizzato per dodici e ventiquattro mesi, con modalità e procedure per la concessione vera e propria che dipenderanno da regione a regione.

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