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Autocertificazioni permessi edilizi

Poco fa abbiamo parlato delle novità in materia di edilizia, con l’introduzione di una nuova disciplina per bonus, applicazione di imposte, piano nazionale per il settore, e così via. Una delle novità che, immaginiamo, possa essere più gradita agli operatori di settore e ai contribuenti, è data dalla possibilità di ottenere dei permessi edilizi in maniera nettamente più facile, grazie al meccanismo dell’autocertificazione.

In altri termini, laddove la normativa richieda l’acquisizione di atti o di pareri di enti appositi, o ancora l’esecuzione di verifiche preventive, sarà possibile procedere all’autocertificazione con l’ausilio di un professionista, velocizzando così l’intera procedura. Rimane ovviamente salva la possibilità di operare successivamente la verifica da parte delle amministrazioni competenti.

Tuttavia la semplificazione è evidente: sia nell’ipotesi di denuncia di inizio attività, che nell’ipotesi di segnalazione certificata di inizio attività (ovvero, Dia e Scia), in generale sarà sufficiente l’asseverazione di tecnici abilitati che possano attestare il rispetto di tutti i requisiti di legge. Lo snellimento non opererà – precisa il provvedimento sviluppo – laddove sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, o qualora siano interessati edifici preposti alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’immigrazione, all’asilo, alla cittadinanza, all’amministrazione della giustizia o delle finanze.

La novità andrà ad integrarsi con il già ricordato Piano nazionale per le città, dedicato alla riqualificazione delle aree urbane (e in particolar modo di quelle più degradate) sia alla realizzazione di nuove infrastrutture. Sarà il ministro Corrado Passera a definire con decreto lo sviluppo del progetto, cui parteciperanno i rappresentanti dei vari ministeri interessati, l’agenzia del Demanio, la Cassa depositi e prestiti, la Conferenza delle regioni e delle province autonome e l’Anci.

Saranno infatti proprio i comuni a mettere appunto appositi contratti di valorizzazione urbana che rechino l’insieme degli interventi da effettuare nelle aree degradate, i finanziamenti necessari, i soggetti coinvolti e il cronoprogramma.

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