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Stipendi pubblici nei comuni in crisi

Anche i dipendenti comunali delle municipalità in deficit di cassa riceveranno regolarmente lo stipendio. Come previsto da diversi giorni, infatti, i sindaci a capo di comuni in deficit a causa della sovrastima del gettito Imu, potranno pagare gli stipendi dei propri dipendenti per i prossimi mesi grazie al bonifico immediato della terza rata del Fondo sperimentale di riequilibrio (che in seguito alla riforma federale fiscale ha sostituito i vecchi trasferimenti, e che per quest’anno ammonta a complessivi 6,8 miliardi di euro).

In totale, l’assegno anticipato sarà pari a 1,190 miliardi di euro, e permetterà ai municipi in crisi di poter tirare il fiato, prima di fare definitivamente i conti – presumibilmente a ottobre – quando si opereranno le compensazioni sulla base dei dati ufficiali e definitivi del gettito derivante dall’applicazione dell’imposta municipale unica.

A deciderlo è stato negli scorsi giorni il governo nazionale (nell’ambito della spending review sul pubblico impiego), su esplicita richiesta del ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri, che ha altresì proposto di anticipare la terza e ultima rata del 2012 del contributo ordinario per i comuni delle maggiori isole italiane, la Sicilia e la Sardegna. Con tale decisione, si dovrebbe scongiurare un ricorso massiccio da parte dei sindaci alle anticipazioni di tesoreria nei casi di improvvisa crisi di liquidità.

Quasi contemporaneamente, il presidente dell’associazione nazionale dei comuni italiani Graziano Delrio, ha richiesto l’innalzamento del limite stabilito per le anticipazioni di tesoreria da tre a sei dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente alla richiesta. Ancora l’Anci, ha annunciato di aver aperto i termini dell’avviso di selezione del partner privato, con scadenza il 17 settembre, che affiancherà la stessa associazione nella nuova società di riscossione dei tributi locali, che si chiamerà Anci Riscossioni srl.

Stando a quanto affermato da Delrio, obiettivo della nuova società è quello di realizzare “un nuovo modo di riscossione, più attento alle persone, alle fasce deboli, con trasparenza e efficienza (…) Come Anci vorremmo poter offrire ai nostri sindaci una società meno preoccupata di fare utili e dare più servizi ai cittadini”.

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