La relazione diffusa dal Dipartimento giustizia tributaria del Mef afferma che nel corso del 2011 sarebbero stati presentati complessivamente 329 mila ricorsi, con un calo di quasi il 10 per cento rispetto ai 360 mila inoltrati negli anni 2009 e 2010. Tuttavia, non tutti i dati contenuti nella relazione sembrano essere positivi, visto e considerato che nel contempo i ricorsi definiti sarebbero passati dai 329 mila del 2010 ai 301 mila del 2011 (-8,5 per cento), incrementando quindi le giacenze di 28 mila gravami.

Ne consegue che, se si considera altresì l’operato della Commissione tributaria centrale, che lavora attualmente a esaurimento delle 131 mila pratiche, il dato complessivo dei ricorsi pendenti risulta in calo del 5 per cento sul 2010 (da 917 mila a 871 mila). Se invece si esclude il lavoro della Commissione tributaria centrale, e si esamina pertanto solamente il contenzioso vivo, i carichi passano da 711 mila a 740 mila. I numeri, inoltre, non riguardano ancora i benfici della mediazione tributaria, che è divenuta obbligatoria per le cause fino a 20 mila euro.

Per quanto concerne le cause che hanno condotto al citato decremento delle sentenze depositate, in primo luogo si può far riferimento alla riduzione dell’organico della magistratura tributaria, causata principalmente dai pensionamenti. I giudici in servizio alla data del 31 dicembre 2011 erano infatti 3.448, vale a dire 278 in meno dell’anno precedente. Rispetto al dimensionamento standard fissato dal dm 11 aprile 2008 (pari a 4.668 unità), mancano all’appello 1.220 giudici (-26,13%): anche l’imminente ingresso dei circa 960 nuovi magistrati togati, quindi, non sarà sufficiente a ripristinare la consistenza prevista dal decreto Visco.

Contemporaneamente, cresce l’età media dei magistrati, ora a quota 64 anni e 11 mesi. Nel corso del prossimo biennio lasceranno il servizio, per il raggiungimento del limite dei 75 anni di età, altre 468 unità.

Nel corso dei prossimi mesi continuere a monitorare l’evoluzione dei dati forniti sui contenziosi tributari. E’ probabile che l’evoluzione sopra preannunciata possa concretizzarsi per una ulteriore attenutazione delle principali variabili statistiche di riferimento.