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Novità trasparenza fiscale

È oramai tutto pronto per le novità di trasparenza fiscale preannunciate dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011 per disciplinare i flussi informativi che termineranno negli archivi digitali dell’amministrazione finanziaria. I primi dati che andranno ad affluire riguarderanno il periodo di imposta 2011, e costituiranno un utile lasciapassare per testare, su grandi numeri, il funzionamento dei cervelloni che potrebbero “abbattere” i segreti, bancari e non.

I nuovi controlli serviranno per ricostruire la posizione finanziaria complessiva del contribuente, finalizzata al redditometro. I soggetti che saranno selezionati per i controlli sono quelli individuati sulla base del criterio di “pericolosità fiscale”, che potrebbe essere sostanzialmente rappresentato da un indicatore di confronto tra quanto dichiarato e quanto movimentato in relazione proprio ai dati di natura finanziaria. Va comunque ricordato che per i soggetti selezionati per i controlli le movimentazioni negative possono derivare da maggiori ricavi o compensi: insomma, l’automatismo non potrà che essere calato singolarmente sulla singola fattispecie (vedi anche Nuove regole trasparenza Equitalia).

In aggiunta, si tenga conto che le rilevazioni partiranno dal periodo di imposta 2011. Questo significa che problemi concreti potrebbero verificarsi in relazione ai periodi di imposta 2009 e 2010, anni dai quali opera il nuovo redditometro, ma senza l’ausilio delle nuove comunicazioni periodiche dei dati di natura finanziaria.

I dati saranno alimentati dagli intermediari finanziari (ma non solo) che dovranno trasmettere periodicamente all’anagrafe tributaria le movimentazioni che hanno interessato i rapporti in essere e ogni informazione relativa ai predetti rapporti, necessaria ai fini dei controlli fiscali e dell’importo delle operazioni. Le informazioni saranno utilizzate dall’amministrazione finanziaria per elaborazioni complesse, sulla base di criteri selettivi di specifiche liste di contribuenti a maggior rischio di evasione (vedi anche Istruttoria redditometro 2013).

Non mancano comunque i punti ancora scoperti, come la tipologia di attività concreta e nei confronti di chi potrà svolgere la verifica l’Agenzia delle Entrate e – per tali finalità – quali dati saranno comunicati.

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