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Tasi le scelte dipende dalle scelte dei Comuni

Inizia a delinearsi il quadro di pagamento Tasi in Italia: grazie all’accordo governo e Comuni, questi ultimi hanno avuto la possibilità di decidere autonomamente eventuali rialzi per la tassa sui servizi indivisibili comunali, e saranno sempre i Comuni a stabilire i tempi di pagamento. La scadenza delle rate Tasi coinvolge anche la Tari sui rifiuti ma non è ancora stata fissata.

I Comuni già da fine aprile dovrebbero aver deliberato le nuove tariffe 2014 ma per la maggior parte di essi sembra quasi certo che il termine slitterà a fine luglio, poichè a fine maggio, ci sarà il rinnovo di molte amministrazioni municipali.

Tasi, ancora problemi di calcolo. Le scadenze di pagamento

Dalle prime decisioni di comuni importanti, come Milano, arriva la notizia dell’ennesimo aggravio fiscale. Il conto sarà molto alto per quei 5 milioni di proprietari che per motivi fiscali con il vecchio regime erano esentati mentre ora con la Tasi rischiano di dover pagare, e non poco. Ad oggi solo Milano e Roma ne hanno stabilito la scadenza, stabilendo che la prima rata Tasi sarà pagata entro il 16 giugno, insieme al pagamento Imu.

Tasi 2014, i comuni non hanno stabilito ancora le aliquote

A Milano, l’aliquota salirà al massimo dello 0,8 per mille su tutti gli immobili che non sono prima casa, ma, secondo le stime, due inquilini su tre non pagheranno, poiché saranno stabilite detrazioni legate alla rendita catastale e al reddito per la prima abitazione. Per quel che riguarda le detrazioni sulla prima abitazione, la Tasi è fissata al 2,5 per mille, l’aliquota base.

Le detrazioni sono legate al valore catastale dell’abitazione: fino a 350 euro la detrazione rimane fissa. Per quanto riguarda gli inquilini, il Comune di Milano: “Abbiamo scelto di utilizzare la percentuale minima prevista dalla legge per gli inquilini e gli affittuari di negozi e laboratori, il 10% dello 0,8 per mille calcolato sulla rendita. In questo modo due affittuari su tre non pagheranno la Tasi, perché sotto i 12 euro non si paga. Discorso che vale anche per gli affittuari di negozi e laboratori. Gli altri verseranno dai 13 ai 27 euro l’anno”.

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