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Cedolare secca e affitto casa vacanze

Nel mondo delle locazioni arriva in questi giorni una importante novità in merito agli affitti estivi, quelli attraverso cui si affittano per più giorni le seconde case al mare o in montagna. L’Agenzia delle Entrate, infatti, in una serie di recenti circolari, ha fornito dei chiarimenti in materia, che devono essere seguiti da tutti gli interessati. 

Cedolare secca, la riduzione dal 15% al 10%

In merito alle locazioni estive a breve termine è necessario che inquilini e locatori ricordino che il contratto di locazione deve essere regolarmente registrato solo se la locazione ha una durata superiore ai 30 giorni. Nei casi di durata inferiore, invece, al registrazione non è richiesta.

Anche in caso di contratto breve estivo, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che sarà possibile esercitare l’opzione della cedolare secca in sede di dichiarazione dei redditi. I locatari che affittano la loro seconda casa, cioè potranno comunque decidere in merito alla tassazione da applicare all’immobile.

Cedolare secca, le nuove importanti detrazioni fiscali

Nel caso specifico la tassa che si andrà a pagare sarà un’imposta fissa, pari al 21 per cento del canone pattuito. Si applicherà quindi l’aliquota ordinaria e non quella ridotta al 10 per cento, valida solo per i contratti di affitto per studenti a canone concordato.

La possibilità di esercitare la scelta del regime fiscale della cedolare secca è una opportunità interessante per coloro che affittano una seconda casa anche per brevi periodo, per tutto l’anno e solo per alcune settimane. In Italia, infatti, l’industria del turismo rappresenta una fetta importante dell’economia nazionale e sono numerosi i contribuenti che potranno avvantaggiarsi di questa opzione fiscale.

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