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Iva al ribasso per le ristrutturazioni ma in aumento per acquistare nuove costruzioni

Sono numerose le novità contenute nella Legge di Stabilità in relazione al comparto immobiliare. Da un lato il Governo ha previsto una riduzione dell’Iva dal 10% al 4% per quanto riguarda le ristrutturazioni, come stabilito dal decreto Sblocca Italia. Dall’altro lato l’Iva sull’acquisto di nuove abitazioni direttamente dall’impresa è in aumento dal 4% al 10%. Inoltre, chi effettua i lavori in casa utilizzando i bonus fiscali del 50% (ristrutturazioni) e del 65% (riqualificazione energetica) verserà l’Iva al 4% anziché all’attuale 10%. Queste detrazioni sono prorogate dalla Legge di Stabilità a tutto il prossimo anno.

A differenza della precedente manovra economica, la quale consentiva di usufruire dei bonus al 50% fino al 31 dicembre di quest’anno per poi ridursi al 40% nel 2015 e al 36% nel 2016, la nuova Legge di Stabilità mantiene invariato lo sconto fiscale adottando la massima misura agevolata per tutto il 2015 spostando la riduzione al 36% nel 2016. Non vi sono, pertanto, aliquote intermedie nè per il bonus mobili che per il bonus inerente agli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.Cosa occorre segnalare, dunque? Le agevolazioni fiscali costituiscono un incentivo per effettuare lavori di ristrutturazione e lavori di efficientamento energetico nella propria abitazione, al punto da favorire le piccole e medie imprese. Ma il settore delle grandi costruzioni appare invece nuovamente penalizzato per via dell’aumento dell’Iva dal 4% al 6%. Esso, sulla carta, servirebbe come copertura finanziaria per la diminuzione dell’aliquota sulle ristrutturazioni. I tecnici del servizio Bilancio della Camera, che hanno analizzato le norme contemplate nel decreto legge sblocca Italia, considerano tuttavia questa copertura insufficiente.

La riduzione dell’Iva dal 10% al 4% per le spese di ristrutturazione e riqualificazione edilizia determina un minor gettito, mentre l’applicazione dell’aliquota al 10% per le nuove costruzioni non determina necessariamente effetti positivi di gettito. Poi non rispetta la normativa Ue che consente agli stati membri di adottare due aliquote ridotte rispetto all’aliquota ordinaria, comunque non inferiori al 5%. Lo Stato italiano ha adottato una sola aliquota ridotta al 10%.

 

 

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