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Fisco, Tasi e Imu destinate a salire

Imu e Tasi sono destinate a fare registrare un incremento. Per quanto concerne l’Imposta Municipale Unica, se dal 2016 non verrà applicata la local tax sulla prima casa, essa rischia di salire al 6 per mille.

L’ipotesi è stata argomentata dalla Cgia di Mestre in base ad una ricerca effettuata su un campione molto ristretto connesso al fatto che, fino ad ora, sono poco più di una dozzina le amministrazioni comunali capoluogo di provincia che hanno deliberato le aliquote/detrazioni dell’Imu e della Tasi per il 2015.

Oltre la metà dei sindaci che hanno già deliberato – come quelli di Arezzo, di Bologna, di Livorno, di Modena, di Potenza, di Rimini e di Treviso – ha deciso di aumentare il peso delle tasse sugli immobili. Si tratta per lo più – rileva la Cgia – di ritocchi che interessano un numero di contribuenti relativamente modesto. Tuttavia il trend è orientato verso un appesantimento del carico fiscale sugli immobili.

I primi cittadini di Aosta, di Carbonia, di Pesaro e di Rovigo, invece, hanno dato conferma della stessa situazione del 2014. Gli unici comuni che, infine, hanno disposto di rendere più lieve il carico fiscale sui propri concittadini sono stati quelli di Enna e di Mantova. Tuttavia, con l’approssimarsi del termine del 31 maggio – ricorda la Cgia -, entro il quale i comuni dovranno approvare il bilancio di previsione 2015, il numero delle delibere relative alle aliquote Imu e Tasi da applicare nel 2015 è destinato ad aumentare.
“A fronte di 1,5 miliardi di euro di mancati trasferimenti previsti per quest’anno – dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – per assicurare i medesimi livelli dei servizi ai propri concittadini, la maggioranza dei sindaci sottoposti a questa analisi ha deciso di ritoccare all’insù le aliquote o di ridurre le detrazioni dell’Imu e/o della Tasi”.

 

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