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La Cgia lancia l’allarme – imposte: in crescita nel 2016?

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Secondo la Cgia il rischio c’è ed è altissimo. Nel 2016 potrebbero esserci ben sedici miliardi di euro di nuove imposte con lo scattare dell’incremento dell’Iva e con il taglio delle deduzioni e delle detrazioni fiscali.

Nello specifico, oltre a dover individuare nell’anno in corso le risorse atte a rimborsare i pensionati (si parla di un importo minimo che varia tra i 2,5 e i 3 miliardi) e per contrastare l’eventuale bocciatura da parte dell’Ue dei nuovi regimi di fatturazione (split payment ed estensione del reverse charge alla grande distribuzione, che ci costringerebbero ad un aumento delle entrate pari a 1,7 miliardi), il Governo Renzi – stando all’associazione mestrina – dovrà trovare altri 16 miliardi di euro nel taglio della spesa.

Se così non fosse, dal prossimo anno in poi sarà avviata la clausola di salvaguardia che eleverà le aliquote Iva e diminuirà le detrazioni/agevolazioni fiscali in capo ai contribuenti italiani, con un successivo incremento delle imposte per questi ultimi. Queste le parole di Bortolussi, segretario Cgia:

Il Governo ipotizza una ripresa economica superiore a quella prevista nel Def con un conseguente incremento delle entrate fiscali, una contrazione dei tassi di interesse che dovrebbe ridurre il costo del debito pubblico e un rilevante apporto di gettito dal rientro dei capitali illecitamente esportati all’estero. Tuttavia se queste ipotesi non si dovessero verificare, vi sarebbero effetti negativi su famiglie e imprese. Gli impegni presi con la legge di Stabilità 2015, comunque, non terminano qui. Nel 2017 la clausola di salvaguardia sfiorerà i 25,5 miliardi e nel 2018 l’importo salirà a 28,2 miliardi di euro. Con l’Ue  abbiamo preso degli impegni per rispettare i vincoli di bilancio che non sarà facile onorare senza mettere mano nelle tasche dei contribuenti.

 

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