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Delega fiscale, quali sono i temi ancora in bilico?

C’è da decidere sulla delega fiscale. E molte sono le argomentazioni da approfondire.

 

A seguito del voto delle regionali il governo dovrà impegnarsi sulla seconda (e ultima) tranche di decreti di attuazione della riforma. Il termine, successivamente alla proroga all’originario periodo di dodici mesi, è stato stabilito per il 27 giugno.

Dopo resteranno altri tre mesi per l’esame dei testi nelle commissioni parlamentari.

In confronto all’articolo 11 potrebbe non essere pubblicato il testo che punta ad allineare al regime dell’Ires versata dalle società anche il reddito di impresa o di lavoro autonomo oggi sottoposto ad Irpef: una misura, questa, che darebbe ordine al sistema tributario ma che alle verifiche si è dimostrata potenzialmente molto costosa.

Si lavora inoltre ad una legge in grado di risolvere in via del tutto definitiva la questione dell’esenzione dall’Irap per le piccole partite Iva in virtù della struttura ed alla presenza o non presenza di dipendenti. Ma sempre per una questione di tempi non è certo che questa novità, molto attesa dagli interessati, possa confluire arrivare a vedere la luce; e lo stesso vale per la ridefinizione del tema delle società d comodo, in applicazione dei criteri contenuti nell’articolo 12 della delega.

In conclusione c’è il grosso capitolo relativo alle cosiddette tax expenditures, le agevolazioni fiscali che devono essere riviste e razionalizzate anche con l’obiettivo di recuperare gettito. Il tema teoricamente rientra nella delega, ma sarà probabilmente affrontato concretamente in sede di legge di Stabilità, insieme alle nuove misure di revisione della spesa: complessivamente devono garantire al bilancio pubblico almeno 10 miliardi.

Ugualmente potrebbero trovare spazio nella manovra autunnale ulteriori semplificazioni a beneficio delle imprese.

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