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Come funziona il condono delle cartelle esattoriali di Equitalia?

Come funziona il condono delle cartelle esattoriali di Equitalia? Come è possibile verificare se la propria cartella esattoriale erogata dall’ente Equitalia sia interessata dal condono? Appare opportuno effettuare una serie di ragionamenti e fornire informazioni utili allo studio di questa spinosa prassi.

A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’Economia, arriva il condono, per un tetto massimo di 2000 euro, delle cartelle esattoriale di Equitalia.

Il mini-condono è valido, tuttavia, soltanto per le cartelle esattoriali emesse entro il 31 dicembre 1999. Il decreto, quindi, interessa una cerchia molto ristretta di contribuenti riguardando cartelle esattoriali rimaste in giacenza per 15 anni e che, nella maggior parte dei casi, riguardano enti creditori come Comuni e Regioni. Il condono viene per somme che molto difficilmente si sarebbe riusciti a riscuotere e che riguardano imposte relative all’importazione di prodotti, legate a dazi, Ue e proprietà agricole.

Ecco, dunque, come verificare se la propria cartella esattoriale rientra o meno nel condono:

  • Innanzitutto la cartella in questione non deve superare l’importo di 2000 euro compresi interessi e bolli

  • L’emissione non deve essere successiva al 31 dicembre 1999
  • La cartella e l’importo dovuto non devono essere oggetto di transazioni fiscali, concordati o ristrutturazione debiti
  • Se una di queste condizioni non è rispettata la cartella esattoriale non potrà in ogni caso essere oggetto di condono.

E per le cartelle superiori ai 2000 euro?

Si è aperta l’ipotesi che possa essere emesso un condono anche per le cartelle con importo superiore a 2000 euro. In questo caso la valutazione spetterà ai singoli enti ma sempre per cartelle esattoriali emesse prima del 31 dicembre 1999.

 

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