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Pensioni, il ddl Damiano

Continua da settimane presso la Camera dei Deputati il dibattito concernente la pensione anticipata. Quali passi sono stati fatti in materia di reversibilità?

Tutto comincia dal ddl Damiano che vorrebbe veder concessa ai lavoratori la pensione quota 97, ovvero la possibilità per tutti coloro che hanno 62 anni d’età e almeno 35 di contributi di poter accedere anticipatamente alla quiescenza.

Una scelta volontaristica e consapevole, visto che il lavoratore potrebbe scegliere di ritirarsi dal lavoro prima dei 66 anni attualmente previsti dalla Legge Fornero pur conscio di dover pagare pegno. Le penalizzazioni previste dal meccanismo Quota 97 di Cesare Damiano sarebbero al più pari all’8% e la decurtazione diminuirebbe del 2% per ogni anno lavorato in più, fino ad annullarsi al raggiungimento dei 66 anni, il sistema contempla altresì dei premi per coloro che decideranno di permanere più a lungo nel mercato del lavoro.

Gli esperti aggiungono all’argomento in questione:

Altra proposta che verrà discussa è la pensione Quota 100, questa pur forte dei consensi dei sindacati, che sponsorizzano il ritorno alle quote, e dei lavoratori che la vedono come soluzione ideale perché priva di penalizzazioni, potrebbe scontrarsi con il solito problema delle coperture finanziarie, la proposta richiederebbe ingenti risorse per vedere la luce. La quota 100 consentirebbe a tutti coloro che raggiungono la soglia sommando età anagrafica e contributiva di poter accedere all’assegno pensionistico senza subire alcuna decurtazione.
Lo stesso Poletti ha più volte ribadito quanto sia necessaria una riforma del capitolo previdenza per migliorare la Riforma Fornero troppo rigida e ‘scritta male ‘ Ieri il provvedimento su cui sono cominciate le discussioni tra i deputati ha per oggetto le ‘Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico”.

 

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