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La Commissione degli Esperti approva 68 studi di settore

La Commissione degli Esperti ha appena fornito la propria approvazione a ben sessantotto studi di settore, i quali sono pronti ad essere introdotti per l’anno che si sta per concludere, il 2012: questa stessa commissione, infatti, ha dovuto esprimere la propria opinione sulla capacità degli studi in questione di rappresentare in maniera fedele la realtà a cui fanno riferimento. In pratica, è stato dato l’ok per far partire la procedura che conduce poi all’applicazione vera e propria dei parametri, anche se prima di tutto questo è necessaria l’approvazione anche da parte del Ministero dell’Economia.

Questo argomento è stato affrontato anche due settimane fa, quando la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a introdurre il software Segnalazioni 2012 per gli studi di settore. Essi sono stati revisionati in maniera attenta e adeguata, prendendo in considerazione il contesto economico che attualmente si sta affrontando: in pratica, gli studi riguardano diversi settori, tra cui quello manifatturiero, quello dei servizi, quello del commercio e quello delle attività di tipo professionale. La commissione, poi, è andata anche oltre, approvando la cosiddetta territorialità del livello delle quotazioni immobiliari.

Questo vuol dire che vi sono degli indicatori specifici in grado di differenziare l’applicazione sul territorio italiano in base al luogo dell’attività economica, sfruttando i valori degli immobili per comune, provincia, regione e area. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che sono validi perfino gli studi di settore anche se la contabilità è regolare. Vi sono varie novità di cui tenere conto. Ad esempio, lo studio VM43U si riferisce ai venditori all’ingrosso di macchinari, accessori e utensili agricoli, mentre il VG77U contempla i noleggiatori di mezzi di trasporto marittimo e fluviale. In aggiunta, non vi sarà più spazio per quattro studi di settore, vale a dire UM43U, UG77U, UG42Ue UG82U. L’uso retroattivo, infine, non sarà possibile se gli studi sono stati costruiti su base 2010, un anno che viene definito “di crisi”.

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