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Decreto governo Letta sulla pubblica amministrazione

soldiTra le righe del recente decreto del governo Letta, figura anche un interessante pacchetto di misure che vanno a incidere sui rapporti di lavoro della pubblica amministrazione. In particolare, è stata prevista la proroga dei contratti dei precari della Pa fino a tutto il 2013: una iniziativa che riguarda 115-118 mila lavoratori, che potrebbero tirare così un “sospiro” di sollievo fino al 31 dicembre.

Nelle intenzioni del governo, questo “ponte” temporale dovrebbe permettere alle pubbliche amministrazioni di poter gestire tutte le situazioni aperte e in sospeso, e arrivare così a quella soluzione strutturale che il premier Letta ha dichiarato essere un “superamento del precariato”.

La proroga non interessa ad ogni modo i numerosi precari del mondo della scuola (in tutto, secondo le ultime stime, circa 160 mila unità), ed è stata disposta utilizzando la formula tecnica del cambiamento delle date precedentemente fissate nella legge di stabilità (vedi anche detassazione stipendi 2013, approfondimento del quale abbiamo parlato non troppo tempo fa in materia di incentivi e di interventi a correzione del mercato del lavoro e del fisco).

Oltre a quanto sopra, il decreto del governo Letta va a incidere anche sulle indennità dei ministri e dei parlamentari, considerato che la facoltà della rinuncia alla doppia indennità per il parlamentare – ministro è divenuto un obbligo sancito per legge. Pertanto, ministri, sottosegretari, vice ministri, dovranno rinunciare all’indennità di come membri del governo, e “accontentarsi” dello stipendio da parlamentare. A fine anno il risparmio accumulato dovrebbe essere di circa 600 mila euro.

I soldi (anche se non tanti, è comunque un segnale positivo in tempi di crisi finanziaria ed economica) verranno utilizzati per coprire gli interesi a carico dei Comuni per l’attivazione delle maggiori anticipazioni di tesoreria dovute al mancato incasso dell’imposta municipale unica di giugno 2013. L’imposta viene infatti sospesa fino al 31 agosto 2013 e, di conseguenza, i Comuni dovranno ricorrere a più anticipazioni di tesoreria per far fronte al gap negativo degli introiti.

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