You are here
Home > Pensioni > Pensioni, la Legge di Stabilità 2016 abbraccia i prestiti previdenziali

Pensioni, la Legge di Stabilità 2016 abbraccia i prestiti previdenziali

Sono stati presentati in Senato ben 3563 emendamenti alla Legge di Stabilità 2016, i quali vanno a toccare tutti gli argomenti contenuti nel disegno di legge, tra cui la riforma delle pensioni.

La novità che sembrerebbe essere più importante riguarda il recupero del prestito previdenziale, già proposto dal governo Letta e ripreso dal governo Renzi anche se entrambi gli esecutivi, malgrado siano arrivati ad un passo dal metterlo in pratica, non sono riusciti nell’intento.

Inizialmente il prestito previdenziale, infatti, doveva essere inserito nella Legge di Stabilità 2016 ma, all’ultimo momento, è tornato tra le varie ipotesi da vagliare per le riforme che, con ogni probabilità, saranno fatte solo a partire dal prossimo anno.

In uno degli emendamenti esposti, tuttavia, viene presentato come una possibile soluzione per quei lavoratori che, alla data del 31 dicembre 2017, mancano ancora 2 o 3 anni al pensionamento.

Spiegano gli esperti:

A questi lavoratori, infatti, potrebbe essere corrisposto un assegno di 700/800 euro mensili (anche se non si è ancora capito bene se l’erogazione avverrebbe con il contributo dell’azienda o dello Stato). L’importo, in seguito, verrebbe restituito una volta che il lavoratore potesse accedere alla pensione con microprelievi sulla stessa. Dell’importo erogato quale prestito previdenziale soltanto i 2/3 dovrebbero essere restituiti poiché il terzo restante rimarrebbe a carico dello Stato quale contributo.

Cosa cambierebbe?

In questo modo la flessibilità in uscita peserebbe poco sui bilanci dello Stato consentendo, allo stesso tempo, ai lavoratori anziani disoccupati di ricevere un anticipo sulla pensione (a carico dell’Inps) e ai lavoratori occupati cui mancano pochi anni alla quiescenza (A carico dell’azienda).

Chi potrebbe utilizzare il prestito previdenziale?

I lavoratori cui, ad esempio, mancano 3 o 4 anni al pensionamento potrebbe ritirarsi 4 anni prima dal lavoro mentre l’azienda continuerebbe a pagare i contributi mancanti all’età pensionabile e il lavoratore potrebbe ottenere un anticipo sulla pensione che restituirebbe, poi, con la maturazione dei requisiti.

Lascia un commento

Top