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Modello 730 per disoccupati 2013

730

730Secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 28/E, i contribuenti che sono rimasti senza lavoro e vantano un credito possono presentare il modello 730, riducendo in tal modo i tempi per il rimborso delle imposte versate in aggiunta. Entro il 30 settembre 2013, pertanto, chi ha percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati, ma ha nel frattempo perso il posto di lavoro, potrà presentare il modello 730 al Caf o a un intermediario abilitato.

In tal modo, precisavamo poche righe fa, potrà ottenere in tempi brevi il rimborso delle imposte a credito, che verranno restituite direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Per velocizzare ancor di più i tempi, sarà inoltre possibile comunicare il proprio Iban alle Entrate attenendosi esclusivamente alle istruzioni disponibili sul sito internet dell’Amministrazione.

In merito, ricordiamo che possono presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730, anziché con il modello Unico, i contribuenti che hanno cessato il rapporto di lavoro senza trovare un nuovo impiego. Il 730 potrà essere presentato dal 2 settembre al 30 settembre 2013 per i redditi percepiti per il 2012, per una possibilità che quest’anno è riconosciuta ai soli contribuenti che vantano un risultato finale della dichiarazione a credito (per l’anno prossimo la possibilità sarà anche allargata a chi deve versare le imposte).

L’accredito del rimborso fiscale verrà effettuato sul proprio conto corrente bancario o postale. Per tale motivo sarà necessario comunicare il codice Iban – che identifica in maniera univoca il proprio rapporto in banca o alla posta – all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione potrà essere effettuata utilizzando il modello disponibile sul sito internet agenziaentrate.it, nella sezione “Cosa devi fare”, e seguendo il percorso “Richiedere”, “Rimborsi”, “Accredito rimborsi su conto corrente”.

Una bella semplificazione amministrativa che, per una volta, sembra produrre significativi benefici temporali per chi è in una situazione di precarietà economica, permettendo un più rapido accredito di quanto preteso.

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