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Versamenti in banca e reddito dichiarato

Nuova pronuncia della Suprema Corte in materia di versamenti effettuati presso lo sportello bancario e reddito dichiarato dal contribuente. In pratica, stando all’ordinanza n. 18609 della Corte di Cassazione del 29 ottobre 2012, la differenza fra i versamenti in banca e il reddito dichiarato non legittima l’accertamento fiscale a carico del commerciante se, in zona, sussiste la pratica del pagamento in contanti.  Vediamo quali sono le motivazioni che hanno condotto i giudici ad affermare una simile posizione, e comprendiamo quali possano essere le implicazioni nel quotidiano.

Secondo quanto ricordato da Debora Alberici, su IO del 30 ottobre 2012, con l’ordinanza sopra anticipata è stato “respinto il ricorso dell’amministrazione finanziaria. In sostanza la sezione tributaria ha confermato la decisione della Ctr di Foggia che aveva ritenuto illegittimo il comportamento dell’ufficio che aveva  recuperato a tassazione le maggiori Iva e Irap basandosi sul gap, oltre duecentomila euro, fra i versamenti in banca e il reddito dichiarato. I giudici di merito hanno motivato la decisione ritenendo che dall’esame della contabilità dell’azienda non erano emerse ipotesi di corrispettivi non registrati o di acquisti in evasione d’imposta, mentre l’utilizzo quasi esclusivo del conto cassa risultava plausibile giustificato dalla  notoria prassi degli operatori di zona (in relazione alla tipologia di esercizio commerciale) di accettare solo pagamenti per contanti, e dei clienti di provvedere al pagamento per contanti”.

Tale spunto si allarga poi fino a inglobare la presunzione di utilizzo del conto bancario prevalentemente per ragioni personali e familiari. “Fra l’altro” – prosegue Alberici – “in relazione a ciò il contribuente aveva  documentato di avere usufruito di un prestito personale (erogato in più soluzioni dal fratello) di complessivi 270.000,00 euro e di avere avuto un rimborso di anticipazioni effettuate in qualità di socio di altra azienda. Contro questa motivazione l’amministrazione finanziaria ha presentato ricorso alla Suprema corte ma senza successo”.

In materia bancaria, qui il nostro remind sui bolli degli assegni circolari.

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