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Imposta sugli aeromobili, ecco come funziona

Tra le “tasse sul lusso” introdotte dalla Manovra Salva Italia, vi è anche l’introduzione dell’imposta erariale sugli aeromobili privati, che siano rientranti all’interno del perimetro normativo stabilito dall’articolo 744 del Codice della Navigazione, risultino immatricolati nel registro aeronautico nazionale. L’imposta, stando al testo del decreto Monti, è dovuta da parte di coloro che risultino essere proprietari, usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, o utilizzatori a titolo di locazione finanziaria dell’aeromobile, dagli stessi pubblici registri.

Il pagamento della somma dovrà essere effettuato all’atto della richiesta del rilascio o del rinnovo del certificato di revisione della aeronavigabilità, in relazione all’intero periodo di validità del certificato stesso. Nell’ipotesi in cui il certificato abbia una validità inferiore a un anno, l’imposta è dovuta nella misura di un dodicesimo degli importi, per ciascun mese di validità.

Ma quale è l’importo di questa imposta? Principalmente, l’entità del balzello dipende dal peso del velivolo al decollo, con le seguenti categorie: 1) fino a 1.000 kg., euro 1,50 al kg; 2) fino a 2.000 kg., euro 2,45 al kg; 3) fino a 4.000 kg., euro 4,25 al kg; 4) fino a 6.000 kg., euro 5,75 al kg; 5) fino a 8.000 kg., euro 6,65 al kg; 6) fino a 10.000 kg., euro 7,10 al kg; 7) oltre 10.000 kg., euro 7,55 al kg.

Per quanto invece riguarda gli elicotteri, l’imposta risulta dovuto in misura doppia rispetto a quella stabilita per i velivoli di corrispondente peso. Per gli alianti, i moto alianti, gli autogiri e gli aerostati, è dovuta in misura fissa pari a 450 euro.

Vi ricordiamo che tutti i dati contemplati nel presente articolo sono suscettibili di potenziali variazioni nei momenti successivi a quelli di redazione del post. Vi invitiamo pertanto a verificare la validità di tali elementi, e in particolar modo l’esattezza delle scadenze, prima di procedere ai pagamenti. Nessuna responsabilità può essere attribuita al contenuto – pur verificato da fonti ritenute attendibili – a Fiscale Web.

3 thoughts on “Imposta sugli aeromobili, ecco come funziona

  1. Una tassa veramente stupida per fortuna che non la pagherà praticamente nessuno, su circa 2000 aeromobili ( elicotteri e aeroplani ) immatricolati in italia tre quarti appartengono a esercenti certificati, gli altri che restano ho sono amatoriali ( quindi non hanno un cn e quindi NON DEVENO PAGARE una beata fava ) o saranno prestissimo messi in esercenza a operatori certificati ( linea, TP in genere, lavoro aereo e scuola ) cosi non paghranno nulla, i restanti forse 100 aeromobili verranno deregistrati dal registro italiano e immatricolati stranieri, e se il caso lo richiede si farà figurare che non sono su territorio italiano, quindi non pagheranno.
    In definitiva saranno davvero pochissimi a pagare sta tassa, credo molto meno di 100 aeromobili in tutta italia, io comunque spero vivamente che nessuno sia cosi COGLIONE da pagarla….
    Danielli Massimiliano
    [email protected]

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