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Codice fiscale unico europeo

È quasi pronto il codice fiscale unico europeo. Pur con numerose difficoltà tecniche, il progetto sembra possa essere avviato nel 2014, potendo in tal modo avere il tempo di superare le attuali difficoltà fronteggiate dagli stati membri nell’identificare i contribuenti (persone fisiche e società) coinvolti nelle operazioni oltre confine. Vediamo allora cosa cambierà per i cittadini nazionali sulla base di quanto stabilito dalla commissione che, tuttavia, non ha ancora deciso se il codice unico europeo si andrà ad aggiungere a quello già esistente rilasciato a livello nazionale o andrà a sostituirlo.

“Sebbene il concetto del codice unico sia semplice” – stabilisce Bruxelles sulla base di quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi – “la sua attuazione è un procedimento complesso che richiede un approccio step-by-step” (vedi anche l’appofondimento durata validità patente).

Per tale motivo nel corso del mese di marzo 2013 sarà avviata una consultazione pubblica alla quale farà seguito la presentazione di una proposta legislativa in materia. Da qualche giorno, precisa ancora il quotidiano, è operativo TIN on EUROPA, “il nuovo strumento telematico messo a punto dalla commissione europea per migliorare la cooperazione amministrativa tra stati nell’ambito delle imposte dirette. Il portale, già online, permette di verificare in tempo reale la validità di qualsiasi codice di identificazione fiscale rilasciato nei 27. Il sistema può anche convalidare la sintassi (algoritmo/logica interna), a patto che le autorità nazionali abbiano trasmesso all’Ue le informazioni sul meccanismo di calcolo utilizzato. Si tratta tuttavia di un primo stadio. Diversamente dalle verifiche dei numeri di partita Iva effettuati sul portale Vies, infatti, il TIN on Europa non conferma l’identità di una persona o se il codice fiscale inserito esiste o è stato effettivamente attribuito. Uno dei prossimi passi auspicati dalla commissione è proprio quello di consentire tali funzionalità, mettendo in contatto il portale con i database di tutti gli stati membri”.

Vedremo, nelle prossime settimane, in che modo verranno compiuti i passi necessari per la dovuta implementazione del sistema.

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