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Nuova proroga per la comunicazione dei beni concessi in uso ai soci

fisco

Ennesima proroga per la comunicazione obbligatoria dei beni aziendali concessi in uso ai soci od ai loro familiari da parte di società.

A stabilirlo è stata l’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento direttorio del 25/3 scorso, con cui si è deciso di far slittare ancora l’adempimento scadente il prossimo 2 aprile (in luogo dell’iniziale 31 marzo coincidente con la ricorrenza pasquale) al prossimo quindici ottobre.

Già l’anno passato vi era stata un’analoga dilazione dei termini di trasmissione dei dati relativi al periodo di imposta 2011 (anche in quel caso 31 marzo posticipato al 15 ottobre).

Il prevedibile rinvio, parimenti a quello della scadenza sui dati bancari da comunicare al fisco, è stata giustificata dall’Amministrazione finanziaria con la necessità di conciliare l’obbligo informativo con le lagnanze di intermediari ed associazioni di categoria, data la mole di dati da trasmettere riguardante due periodi di imposta (2011 e 2012) e la carenza di istruzioni operative cui attenersi a cosi stretto giro dalla scadenza.

L’art. 2 del D.L. 138/2011 infatti, obbliga tutte le imprese ad inviare al cervellone telematico del fisco l’elenco completo dei beni forniti in agio ai propri soci e\o familiari, al fine di avere la conoscenza necessaria per far emergere attraverso il nuovo redditometro, base imponibile tassabile in capo a tutti quei soggetti che beneficiano di trattamenti di favore da aziende controllate attraverso fittizie intestazioni.

Considerando però anche i pensanti effetti del mancato adempimento in capo alla società ed al beneficiario del bene aziendale – per la prima diventerebbero indeducibili tutti i costi relativi al bene incriminato mentre in seno al socio\familiare, qualora l’eventuale corrispettivo pattuito rapportato ad anno, fosse inferiore al valore di mercato del bene, si genererebbe un reddito diverso tassabile, dato dalla differenza tra i due valori – il Fisco ha deciso di adottare una linea soft e aprire un tavolo di confronto sulla disposizione, ad oggi ancora inattuata.

 

 

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