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Nasce il prestito pensionistico per chi lascia il lavoro due anni prima

Dopo l’avvenuta approvazione della nuova Legge di Stabilità si torna a discutere di probabilità di revisione del sistema previdenziale italiano attualmente in vigore legato alle nuove norme stabilite dalla legge Fornero.
Il problema delle pensioni, sta impegnando il Governo che deve trovare una soluzione ad una questione che non trova facili vie d’uscita. Tra le tesi che si stanno vagliando una novità interessante potrebbe essere quella del cosiddetto ‘prestito pensionistico’, un modello che il ministro aveva già proposto negli scorsi mesi. Si tratterebbe per chi vuole lasciare il lavoro in anticipo, come ad esempio un paio di anni prima del pensionamento effettivo, di prendere un assegno (potrebbe essere l’80% dello stipendio) pagato dall’Inps nel caso con il contributo della stessa azienda, che poi dovrà ripagare negli anni successivi.

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Questo sta a significare che, quando si è definitivamente in pensione, dall’assegno previdenziale sarebbe trattenuta una data percentuale (potrebbe essere tra il 10 e il 15%). Ci sono poi nuove proposte anche in merito agli ammortizzatori sociali, dove si punta innanzitutto a modificare la prospettiva e a considerare con più attenzione le politiche attive, da cui nasce la riforma dei centri per l’impiego.

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Da gennaio, inoltre, imprese e lavoratori che fanno parte di quei settori per cui non è prevista la cassa ordinaria e straordinaria dovranno fare i cosiddetti fondi di solidarietà bilaterali, versando contributi (lo 0,5% della retribuzione per il fondo residuale all’Inps) che diano la possibilità, nel momento della crisi, di erogare prestazioni.

 

 

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