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Imu 2012 revisione stime

med_20120323_imuLe stime sul gesttito Imu 2012 sono al vaglio di una importante fase di revisione che potrebbe aprire degli squilibri di bilancio molto gravi per i Comuni italiani, rendendo ancora più problematico il rispetto del patto di stabilità interno, che già tanti grattacapi sta creando ai primi cittadini. A sottolineare l’allarme è stato l’Ifel, che in una nota evidenzia le differenze tra il gettito Imu previsto e quello effettivo.

Secondo l’Ifel, infatti, ad essere stati stimati sarebbero 12,252 miliardi di euro, contro gli 11,703 incassati dai sindaci (al netto dello sforzo fiscale dei comuni), con una differenza di 549 milioni imputabile, da un lato, al gettito c.d. “virtuale” degli immobili comunali (che vale oltre 304 milioni), e dall’altro alle code di gettito atteso, ma mai riscosso (per 244 milioni di euro). Inoltre, si tenga conto del c.d. “taglio ombra”, riconducibile a sua volta alla sottostima del gettito Ici 2010 utilizzato dal governo per calcolare le riduzioni compensative sul fondo sperimentale di riequilibrio, più basso di 464 milioni rispetto ai calcoli definitivi dell’Istat (numerosissimi i nostri approfondimenti sull’Imu: tra i tanti, ecco come calcolare la base imponibile).

Insomma, in altri termini i comuni italiani si starebbero trovando alle prese con nuovi buchi di bilancio di difficile copertura. Una parte delle perdite dovrebbe essere recuperata mediante il contributo di cui alla l. 64/2013, commisurato al maggior taglio dovuto all’inclusione del gettito Imu degli immobili di proprietà comunale ne lcalcolo della variazione compensativa delle assegnazioni statali (330 milioni di euro per il 2013, 270 milioni per il 2014).

Una copertura che tuttavia non dovrebbe essere sufficiente per alcuni comuni alle prese con una situazione più critica, e cioè quei comuni che alla luce della nuova revisione si trovano nella condizione di dover restituire risorse allo Stato, e non hanno iscritto negli stanziamenti del bilancio 2012 la relativa spesa (e che dovranno quindi iscrivere l’eccedenza nel 2013, incidendo direttamente sugli equilibri di bilancio).

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