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Mediazione tributaria pro e contro

La mediazione tributaria, introdotta per semplificare la risoluzione delle liti sul fisco per controvalori non superiori ai 20 mila euro, è servita a esaminare oltre 48 mila istanze, andando a snellire i contenziosi. Ma siamo sicuri che la mediazione tributaria abbia realmente costituito un valore aggiunto per il miglioramento dei rapporti tra i contribuenti e il Fisco?

A ben vedere, i punti di lagnanza “noti” non mancherebbero. Alcuni osservatori sottolineano ad esempio che il funzionamento dell’attuale mediazione tributaria (che opera come una sorta di filtro pre-contenzioso nelle ipotesi in cui le liti non siano relative a controvalori superiori ai 20 mila euro) non garantisca l’indipendenza del soggetto mediatore, visto e considerato che – sostanzialmente – chi gestisce questa fase appartiene sempre all’Agenzia delle Entrate (qui come fare reclamo per la mediazione tributaria).

Miglioramenti sono inoltre suggeriti sul fronte della sincronia temporale tra le varie procedure: in altri termini, l’atto reclamato non viene sospeso automaticamente, e il contribuente che ricorre alla mediazione tributaria rischia comunque di essere esposto alla riscossione provvisoria. C’è inoltre chi vorrebbe abbattere il limite dei 20 mila euro, sollevando problemi di lesione di principi costituzionali.

Insomma, i punti deboli della mediazione tributaria sono noti e consolidati. Tuttavia, punire concettualmente un sistema che sta fornendo i primi e consolatori numeri di merito sembra essere immeritevole. La mediazione tributaria è infatti servita a processare oltre 48 mila istanze, con un tasso di successo della procedura che è superiore al 64% (contribuendo così a ridurre il contenzioso tributario sulle scrivanie “tradizionali” delle Entrate).

Nelle ipotesi in cui la mediazione tributaria vada a buon fine, inoltre, gli incassi erariali sono molto più rapidi e convenienti (si risparmiano tempi e costi del giudizio), garantendo – complessivamente – delle relazioni molto più snelle tra le parti. Elementi non certo sottovalutabili, che dovrebbero conferire maggiore fiducia a coloro che ritoccheranno tale procedura nei prossimi mesi.

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