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Tasse ingiuste: Cosa fare?

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Vi è mai capitato di aver a che fare con richieste dell’erario e degli enti locali che risultano assolutamente non giustificate? Avvisi di accertamento, Cartelle Esattoriali, Multe etc.

Spesso si paga tutto ciò che ci arriva, vuoi per pigrizia che per evitare costi aggiuntivi tipo Avvocato o Commercialista. Eppure per non pagare quello che no è dovuto ci sono strate avvolte neanche troppo costose.

Ci si può rivolgere, infatti alle Commissioni Tributarie, organi speciali che hanno la competenza nelle controversie in materia tributaria, riguardo ai tributi di ogni genere e specie comunque denominati (art. 3-bis, L. 248/05).


Rivolgendosi al giudice tributario in pratica è possibile chiedere l’annullamento o la modifica di un atto e anche bloccare un eventuale pignoramento.

Commissioni Tributarie, Competenze dal 01.01.2002:

  • tutte le controversie in materia di tributi, compresi quelli regionali, provinciali e comunali compresi i canoni per lo smaltimento dei rifiuti urbani;
  • le controversie in materia di classamento dei terreni e di estimo e quelle relative a consistenza e il classamento delle singole unità immobiliari urbane e all’attribuzione della rendita catastale.
  • la competenza in materia di controversie relative al canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, e quelle riguardanti l’imposta o il canone comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni.

Gradi di giudizio

  • La giurisdizione tributaria è esercitata dalle Commissioni Tributarie Provinciali, con sede nei capoluoghi di ogni provincia, che pronunciano in primo grado.
  • Commissioni Tributarie Regionali, con sede nel capoluogo di ogni Regione, che pronunciano in grado di appello sulle impugnazioni proposte contro le sentenze delle Commissioni Tributarie Provinciali.
  • Successivamente è possibile ricorrere in Cassazione.

Tempi e modi del ricorso

  • Il ricorso deve essere proposto entro 60 giorni dalla notifica dell’atto impugnato rivolgendosi all’ufficio responsabile indicato nella cartella stessa, Cioè deve essere presentato all’ente di competenza del tributo, (es. tributo ICI? va presentato al Comune Ufficio ICI).
  • Occorre poi depositare presso la segreteria della Commissione Tributaria di competenza o spedire per posta l’originale notificato o copia del ricorso spedito per posta o consegnato entro 30 giorni dalla proposizione del ricorso, a pena di inammissibilità.
  • L’ufficio finanziario, l’ente locale o il concessionario della riscossione si costituiscono in giudizio entro 60 giorni dalla notifica, spedizione a mezzo del servizio postale o consegna del ricorso.

Assistenza legale fino a 2.500 euro Per controversie riguardanti tributi in contestazione fino ad € 2.582,28, il ricorso può essere presentato direttamente senza che sia obbligatoria la difesa tecnica, Avvocato o Commercialista. Per le controversie che riguardano somme superiori c’è invece l’obbligo di avere difensore abilitato (avvocato, commercialista, ragioniere, perito commerciale).

Per valore della lite si intende l’importo del tributo al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate con l’atto impugnato; in caso di controversie relative esclusivamente alle irrogazioni di sanzioni, il valore è costituito dalla somma di queste (art 12 D. Lgs. n. 546 del 1992).

Al fine di garantire la miglior difesa possibile, le parti possono aggiungere documenti e memorie illustrative con le copie per le altre parti rispettivamente 20 e 10 giorni liberi prima della data di trattazione, sia che essa si svolga in udienza, aperta al pubblico, sia che abbia luogo in camera di consiglio, chiusa e non presenziabile (art. 32, D.Lgs. n. 546/92).

La controversia è trattata in camera di consiglio, salvo che una delle parti abbia fatto espressa richiesta nel ricorso della discussione in pubblica udienza, sempre consigliabile in quanto si possono esporre le proprie motivazioni.

La sentenza è pubblicata entro 30 giorni dalla data di deliberazione.

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