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Blocco aumento Iva

Il blocco dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, previsto per il prossimo mese di luglio, è un’azione prioritaria per il governo. Talmente prioritaria che, secondo quanto affermato dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli, sarebbe addirittura più importante della riduzione del cuneo fiscale, ovvero del peso che incide sul costo del lavoro per aziende e dipendenti. Grilli ha quindi rassicurato tutti coloro che temono che il governo non farà nulla per contrastare il previsto apprezzamento delle aliquote Iva, ponendo tuttavia in apparente secondo piano l’obiettivo della contrazione del cuneo fiscale.

“Ci siamo posti tra gli obiettivi quello di evitare l’aumento dell’Iva. A noi sembra che l’Iva venga prima della riduzione del cuneo”, ha detto Grilli nel corso di una recente audizione alla Camera. È piuttosto interessante notare come la posizione del ministro del governo Monti sia radicalmente differente dalle indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, che appena la scorsa settimana aveva consigliato all’esecutivo italiano di ridurre il prelievo fiscale sui redditi da lavoro (cioè, il cuneo) aumentando l’applicazione delle aliquote dell’imposta sul valore aggiunto.

Ad ogni modo, l’intento positivo del governo Monti non è detto che si traduca nell’atteso blocco alle procedure di incremento delle aliquote Iva. Per cercare di sterilizzare l’imposta sui consumi, infatti, l’esecutivo dovrà raccogliere almeno 6,5 miliardi di euro attraverso la preannunciata seconda fase della spending review.

“La spending review sarà parte della Legge di stabilità, quindi il lavoro che Bondi (il commissario Enrico Bondi, ndr) sta facendo troverà la sua seconda tappa nella Legge di stabilità che presenteremo, credo, la prossima settimana”. All’interno delle iniziative che il governo vuole approvare entro la fine dell’anno figura anche l’ipotesi di restyling dell’imposta municipale unica che, seppur non comporterà novità per i contribuenti e i proprietari immobiliari, dovrebbe per lo meno garantire ai Comuni di poter metter piene mani su tutto il gettito fiscale derivante dall’applicazione di tale imposta.

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