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Tassa tablet e smartphone

telefoni cellulariLa Francia sta studiando la sua nuova tassa sui tablet e sugli smartphone. Una notizia particolarmente allarmante per il settore, che rischia di contagiare anche il nostro vicino mercato nazionale. Stando a quanto afferma la stampa transalpina, il governo starebbe per varare una nuova imposta sugli strumenti informatici più diffusi, come gli smartphone e i tablet, finalizzata a contrastare la crisi del settore culturale.

Sempre stando a quanto afferma la generalità dei media transalpini, l’idea di varare una nuova imposta di settore sarebbe nata esaminando il rapporto di un’indagine svolta su un campio campione, ad opera di Pierre Lescure, un noto giornalista e imprenditore Pierre Lescure.

Sulle pagine di Le Figaro, Lescure ha accusato i francesi di essere particolarmente restii a spendere denaro per i prodotti originali (es. un cd), ma di elargire importanti investimenti per l’acquisto dello smartphone all’ultima moda. Lo scopo del rapporto e delle leggi che ne potrebbero derivare è proprio di riequilibrare le sorti della situazione in favore della cultura, sempre più sottovalutata, e sempre più “derubata” dalla pirateria digitale.

Oltre a quanto sopra, il rapporto suggerisce di avviare un maggiore controllo sulla rete, impedendo così agli internauti di scaricare dei file contenenti cd, film e libri (vedi anche il nostro focus sulla deducibilità delle spese telefoniche).

Stabilito quanto abbiamo appena affermato, risulta ora difficile cercare di comprendere se tali spunti possano o meno divenire realtà. L’impressione è che dall’input di Lescure alla possibile realizzazione di un pacchetto normativo sul tema, la strada sia molto ampia e non priva di ostacoli: l’opposizione si è già detta fortemente contrariata a qualsiasi soluzione in proposito, ed è probabile che con il passare delle settimane le schiere dei contrari possano ingrossarsi ulteriormente.

In altri termini, l’idea di “finanziare” la cultura andando a tassare i prodotti dei più grandi colossi della tecnologia, come Samsung e Apple, potrebbe non vedere mai la luce.

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