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Pensioni, i cambiamenti della perequazione dal 2017

Ogni anno, per via della perequazione, si configura un processo di rivalutazione dell’importo della pensione connesso strettamente all’inflazione.

In questa maniera l’importo dell’assegno pensionistico viene adeguato all’incremento del costo della vita in virtù dei dati indicati dall’Istat. Così facendo si cerca di proteggere quello che è il potere di acquisto delle pensioni anche se durante gli ultimi anni le rivalutazioni delle pensioni sono state riviste più volte.

Come si effettuavano gli adeguamenti durante gli anni passati? Come si effettuano attualmente? Come si effettueranno tra due anni?

Fino al 31 dicembre 2011, la perequazione pre riforma Fornero si suddivideva in 3 fasce:

  • fino a tre volte il trattamento minimo veniva concessa al 100%

  • tra 3 e 5 volte il trattamento minimo era concessa al 90%
  • sopra 5 volte il minimo era concessa al 75%.

Nel 2012 la Riforma Fornero ha modificato anche l’indicizzazione della pensione: viene messo un blocco dell’indicizzazione di tutte le pensioni di importo superiore 3 volte il trattamento minimo mentre per le pensioni di importo inferiore la rivalutazione è al 100%.

Dallo scorso anno, le fasce di perequazione sono diventate cinque.

  • Fino a 3 volte il trattamento minimo 100%
  • Per trattamenti fino a 4 volte il minimo 95%
  • Fino a 5 volte il minimo 75%
  • superiori a 5 volte il minimo 50
  • superiori 6 volte il minimo 45%

Per quest’anno e per il prossimo, avranno lo stesso schema del 2014 mentre nel 2017 le rivalutazioni delle pensioni subiranno dei cambiamenti.

Gli scaglioni torneranno, nel 2017, ad essere 3 e si suddivideranno in questo modo:

  • sino a 3 volte il trattamento minimo rivalutazioni pari al 100%
  • da 3 volte il minimo a 5 volte il minimo la rivalutazione sarà pari al 90%
  • Oltre 5 volte il minimo la rivalutazione sarà del 75%

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