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Embraco, anche il Ministro Calenda si scaglia contro la delocalizzazione

La delocalizzazione verso le Nazioni dell’Est Europa è una tendenza in continua crescita e comporta notevoli rischi per il nostro paese. Queste sono le dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che non ha esitato ad esprimersi perentoriamente anche sulla questione Embraco.

Calenda sostiene come ormai il libero mercato sia scomparso, visto che manca la concorrenza e la competizione alla pari. In questo caso, si sta attraversando una drammatica distorsione del mercato, il cui effetto principale è quello di abbandonare al loro destino diverse migliaia di lavoratori, soprattutto nell’Europa occidentale.

Le parole del Ministro dello Sviluppo economico sono certamente molto forti in riferimento alla situazione Embraco, toccata peraltro anche dal Commissario alla Concorrenza UE, Margrethe Vestager, nel corso degli ultimi giorni.

La stessa Vestager ha messo in evidenza come il processo di delocalizzazione delle imprese nell’Unione Europa, come in riferimento all’Embraco, deve rientrare all’interno di norme ben determinate di livello europeo nel momento in cui comprendono aiuti e incentivi pubblici.

La Vestager ha sottolineato come i soldi che arrivano dai contribuenti devono essere destinati alla creazione di nuovi posti di lavoro e non, al contrario, a muovere dei posti di lavoro da un Paese ad un altro.

La situazione, dal punto di vista Embraco, è davvero molto tesa. I sindacati hanno optato per l’abbandono delle trattative presso l’Unione Industriale di Torino. Il motivo? L’azienda che gestisce il gruppo Whirlpool ha offerto in via unilaterale un contratto di lavoro part time ad ogni dipendente che lavora a Riva di Chiari per un periodo di 6-7 mesi. E ha sottolineato come tutti coloro che non lo accetteranno verranno licenziati.

Non è la prima volta che delle vicende sindacali assumono un vero e proprio carattere politico, come ad esempio nel caso Stx-Fincantieri, dove il Governo ha scelto di nazionalizzare i cantieri navali di Stx, infrangendo l’intesa con Fincantieri.

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