Un accordo Italia – Svizzera sulla trasparenza dei movimenti dei capitali non sembra vicino. Almeno stando a leggere un commento del portavoce del commissario dell’Unione Europea alla tassazione, Algirdas Semeta, di risposta alle dichiarazioni del premier italiano Mario Monti, che negli scorsi giorni aveva mostrato chiari segni di apertura nei confronti della Svizzera, raccogliendo l’interesse di ampie parti politiche.
Nell’occasione Monti aveva affermato come “un accordo sui capitali con la Svizzera, sul modello di quello di altri Paesi europei, deve avere come pre-condizione il rispetto dei trattati su lavoratori transfrontalieri, e doppia imposizione che il Canton Ticino ha sospeso unilateralmente”. Secondo Monti, l’Italia potrebbe decidere di riconsiderare l’intera materia fiscale con la Svizzera solo quando verrà risolta la vicenda dei ristorni.