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Le incertezze relative alle minusvalenze dei risparmiatori

Un problema con cui hanno a che fare diversi risparmiatori alle prese con i loro investimenti finanziari riguarda l’individuazione di quel soggetto che è obbligato alla certificazione delle minusvalenze che sono state realizzate da investitori in quote di Oicr (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) esteri. Le due tipiche interpretazioni che si hanno in questo senso sono molto diverse da loro. In effetti, nel primo caso si tende ad attribuire l’obbligo al rilascio della certificazione delle minusvalenze stesse agli istituti di credito che sono incaricati dei pagamenti da parte della società estera di gestione del risparmio; la seconda lettura, al contrario, prevede che questo stesso obbligo ricada sulle banche mediante cui il clienti sottoscrive gli organismi a cui si sta facendo riferimento.

I dati che sono necessari per ottenere una redazione perfetta della certificazione sono sostanzialmente due: il primo di essi consiste nel prezzo di riscatto, il quale può essere reperito in modo piuttosto agevole e in qualsiasi momento, mentre il secondo è il cosiddetto “prezzo di carico”, il quale, essendo il frutto di una media ponderata di tutti i prezzi che si riferiscono alle singole sottoscrizioni dello stesso Oicr, viene posseduto solo ed esclusivamente dall’istituto di credito corrispondente. Tra l’altro, occorre anche considerare che il cliente coinvolto può decidere di sottoscrivere delle quote del medesimo fondo (oppure una Sicav, la società di investimento a capitale variabile), attraverso un numero vario di banche collocatrici.

I gruppi bancari, pertanto, potrebbero rilasciare la certificazione solamente sulla base delle informazioni che sono state ricevute dalla banca corrispondente. Esiste, però, un problema, vale a dire la possibilità che il documento rilasciato dalla banca collocatrice non possa assumere il valore di una vera e propria certificazione, una difficoltà superabile con interpelli all’Agenzia delle Entrate, come è avvenuto in alcuni casi concreti che hanno visto coinvolti dei risparmiatori alle prese con il peso del carico fiscale.

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