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Cartelle di pagamento: diminuiscono gli interessi di mora

Il prossimo 1° ottobre sarà una data davvero molto importante per i contribuenti italiani: si tratta, infatti, del primo giorno in cui le cartelle di pagamento potranno beneficiare di interessi di mora molto più bassi rispetto al normale, più precisamente quelli che scattano nel momento in cui sono passati sessanta giorni dalla notifica vera e propria. La misura in questione prevede dunque che si sconti mezzo punto percentuale, un taglio che farà sicuramente piacere a molti. Tutto è nato dalla rideterminazione del tasso di interesse annuale così come è stato individuato con precisione dalla Banca d’Italia.

In effetti, Palazzo Koch ha provveduto a far scendere questo stesso riferimento dal 5,0243 al 4,5504%, prendendo come base e spunto l’intero 2011. Un apposito provvedimento della direzione dell’Agenzia delle Entrate ha poi reso pubblica questa novità. L’articolo 30 del Dpr 602 del 1973 (“Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito”) prevede proprio che, una volta che siano trascorsi sessanta giorni dal momento esatto della notifica della cartella in questione, bisogna applicare sulle somme che sono iscritte a ruolo gli interessi di mora, mettendo da parte comunque tutte le sanzioni pecuniarie e gli interessi del caso.

Il tasso degli interessi di mora, inoltre, viene ricavato ogni singolo anno attraverso un apposito decreto del Tesoro, il quale si basa sulla media dei tassi bancari attivi. Ma non sono stati solamente questi i riferimenti normativi per ottenere la riduzione. In particolare, come si legge dal testo del provvedimento della nostra amministrazione finanziaria, molto importante è stato anche il Decreto legislativo 300 del 1999 (“Riforma dell’organizzazione del Governo”), ma anche lo Statuto dell’Agenzia delle Entrate e il Decreto legislativo 165 del 2001 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”), visto che si è preso spunto dalle disposizioni sull’individuazione della competenza ad adottare gli atti della pubblica amministrazione. L’attesa è ora per i prossimi tre mesi.

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