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Cassa Colf: il problema dei Mav giunti in ritardo

Sono passati ormai due giorni da quando sono giunti a scadenza i contributi previdenziali relativi al lavoro domestico e dovuti alla cosiddetta Cassa Colf: il riferimento va in questo caso ai collaboratori familiari e ai prestatori di assistenza, in particolare le loro contribuzioni del terzo trimestre di quest’anno. Di conseguenza, occorre ripartire da zero per quel che concerne il Mav, il pagamento mediante avviso necessario in queste situazioni. Di solito, questi bollettini, realizzati in formato elettronico, sono inviati dall’Inps al domicilio del datore di lavoro: i versamenti sono realizzati proprio grazie a questi strumenti, ma le somme da destinare alla già citata cassa non sono elencati in nessuna sezione, così come rilevato opportunamente dai Consulenti del Lavoro. Tra l’altro, i pagamenti alla cassa in questione sono un elemento imprescindibile dell’intera disciplina a cui si sta facendo riferimento.

Come si ottiene il totale dei versamenti? Il calcolo è davvero molto semplice, è sufficiente moltiplicare per 0,03 (tre centesimi di euro nello specifico) le ore di lavoro del trimestre di riferimento; successivamente, lo stesso ente previdenziale concretizza la posizione assicurativa di cui dovrà beneficiare il collaboratore domestico, per poi inviare i Mav appunto. Gli stessi Consulenti del Lavoro hanno lamentato dei ritardi da questo punto di vista, pertanto è sempre necessario verificare quali date sono presenti e se il totale delle settimane che viene indicato è giusto ed esatto, altrimenti si rischia di far addirittura decadere i benefici.

La stessa indagine, poi, deve andare a riguardare l’orario lavorativo di questi soggetti. C’è una presa di posizione netta anche per quel che concerne l’arrivo dei Mav oltre le date di scadenza: secondo i consulenti, infatti, il datore di lavoro può anche decidere di non effettuare alcun tipo di pagamento. Una volta ricevuti, comunque, ci sono trenta giorni di tempo a disposizione per realizzare il tutto, le stesse regole previste anche per i precedenti conti correnti postali.

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