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Fisco e Ordini professionali: cosa potrebbe cambiare

Annunciate da tempo, le riforme degli Ordini professionali sembrano siano finalmente in dirittura d’arrivo. Almeno così riporta Corriere Economia, l’allegato economico del Corriere della Sera, che nell’ultimo numero ha citato il presidente del Coordinamento unitario delle professioni (Marina Calderoni) circa le prossimo novità che dovrebbero coinvolgere tutti gli albi e gli ordini disciplinanti le libere professioni in Italia.

A finire nell’ambito delle più importanti proposte di revisione sarà il processo di attribuzione della qualifica professionale al giovane neolaureato o al praticante, in un’ottica di promozione di “uno sviluppo professionale continuo e volto a garantire la qualità degli iscritti” – ricorda il presidente del Coordinamento, sostenendo come diventi essenziale riconoscere un compenso “equo” al tirocinante, troppo spesso sotto pagato.

Ad ogni modo, non sono pochi i punti oscuri della manovra. Su tutti, il fatto che le proposte non sono state mai accompagnate con indicazioni precise: uno scenario confuso, che rischia di vanificare le buone intenzioni dei proponenti. Inoltre, il diktat che prevede che gli Ordini si diano una nuova revisione entro la fine del 2012, pena la loro decadenza.

Una situazione con la quale – sottolinea Calderone – “si rischia la paralisi di uno strumento che va riformato, ma che non può essere reso inoperante”. Continueremo ovviamente a seguire gli sviluppi di questa importante parte delle riforme del lavoro e della liberalizzazione delle professioni, cercando di monitorare con attenzione l’evoluzione di quanto accadrà nei principali Ordini professionali italiani.

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