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Inps e braccianti agricoli: dichiarazioni di calamità entro il 31 gennaio

L’Inps è prontamente intervenuta con una propria circolare due giorni fa per chiarire alcuni aspetti relativi agli adempimenti per la compilazione degli elenchi nominativi dei braccianti agricoli: si tratta, nello specifico, degli elenchi validi per l’anno che si è appena concluso, prendendo come riferimento un preciso testo normativo, vale a dire la Legge 247 del 2007 (attuazione del protocollo su previdenza, lavoro e competitività). Anzitutto, bisogna precisare che le aziende in cui sono presenti i lavoratori che hanno beneficiato delle disposizioni in questione, devono presentare dei requisiti ben precisi: si tratta della delimitazione precisa dell’area calamitata, delle delibere e dei decreti regionali per la delimitazione stessa e della comprensione delle avversità di tipo atmosferico all’interno del cosiddetto Piano Assicurativo Agricolo.

Come viene riconosciuto esattamente questo beneficio? Esso consiste in pratica nel riconoscimento di un numero di giornate utili per il totale di quelle lavorative svolte alle dipendenze dei datori di lavoro nell’anno precedente alla fruizione. Ovviamente, il tutto ha senso per quel che riguarda i fini previdenziali e quelli assistenziali. Nel 2011, infatti, il bracciante agricolo in questione deve aver beneficiato di una occupazione per almeno cinque giornate in una impresa conforme ai dettami dell’articolo 2135 del codice civile, vale a dire quello che disciplina l’imprenditore agricolo. Tra l’altro, questa interessante agevolazione coinvolge anche i compartecipanti familiari e i cosiddetti “piccoli coloni”.

Le aziende che sono interessate a questi interventi devono dichiarare il loro stato calamitoso e trasmettere la dichiarazione attraverso la modalità elettronica, magari sfruttando il prezioso aiuto degli intermediari abilitati. Nel caso in cui, invece, si vogliano coinvolgere compartecipanti e coloni, è necessaria una istanza cartacea. L’invio telematico deve rispettare dei tempi e delle modalità precise, vale a dire la scadenza del prossimo 31 gennaio, così che le sedi dell’Inps possano valutare la validità delle dichiarazioni nei successivi dieci giorni (il 10 febbraio 2012 è l’altro termine essenziale).

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