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Spending review accorpamento province

Il decreto sulla spending review interviene in maniera incisiva anche sulle province, prevedendone di fatto l’attesa riduzione e l’accorpamento, al fine di dimezzarne il numero attuale. Considerata la delicatezza del tema, e la considerazione secondo cui il provvedimento ha assunto un risalto mediatico piuttosto importante, cerchiamo di comprendere quando e in che modo avverrà la riduzione del numero di province in Italia.

La riduzione – stando a quanto affermato dal decreto – dovrebbe avvenire sulla base di due criteri: il primo sarà costituito dalla dimensione territoriale delle stesse aree provinciali; il secondo sarà invece rappresentato dalla popolazione residente all’interno dei territori. Tuttavia, la definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e per la popolazione sarà definito in maniera successiva con iniziativa del Consiglio dei Ministri.

Inoltre, all’accorpamento e alla riduzione si giungerà attraverso una procedura che vedrà protagonisti gli enti territoriali, visto e considerato che il governo trasmetterà al Consiglio delle autonomia locali, istituito in ogni regione, la propria deliberazione con i criteri e, successivamente, il Consiglio dovrà approvare il piano di riduzione entro 40 giorni. Il piano definitivo degli accorpamenti sarà quindi completato entro la fine dell’anno. Saranno inoltre esclusi dagli interventi i comuni capoluogo di regione.

Le province che rimarranno in piedi dopo questa fase di taglio, avranno competenze nei seguenti settori: ambiente (settore discariche & co.), trasporti e viabilità (costruzione, classificazione e gestione strade). Verranno devolute ai comuni le altre competenze finora attribuite alle province.

Entro il 1 gennaio 2014 saranno infine istituite le città metropolitane di Roma, Torino, Milano, Bari, Venezia, Genova, Firenze, Bologna, Napoli, Reggio Calabria. La soppressione delle relative province sarà contestuale.

Continueremo a tenervi informati sull’evoluzione di questo importante tema, identificato tra i principali simboli della lotta agli sprechi della pubblica amministrazione. Nelle prossime settimane torneremo a fare il punto sull’evoluzione del procedimento.

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