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Revisione per gli studi di settore 2013

Con un apposito allegato al provvedimento direttoriale delle Entrate, sono stati definiti gli studi di settore che potranno essere applicati dal periodo d’imposta 2013: l’elenco in questione è composto da sessantanove parametri per la precisione, corredati dalle attività economiche e con una revisione necessaria per il relativo adeguamento. Il provvedimento citato in precedenza risale a due giorni fa. Tra l’altro, c’è da sottolineare come a inizio dicembre la Commissione degli Esperti avesse approvato 68 studi di settore, uno in meno di quelli attualmente effettivi.

La revisione di cui si sta parlando non potrà essere svolta in più di tre giorni dall’entrata in vigore, oppure dall’ultimo restyling, come previsto espressamente dall’articolo 10-bis della Legge 146 del 1998 (“Disposizioni per la semplificazione e la razionalizzazione del sistema tributario e per il funzionamento dell’Amministrazione finanziaria, nonché disposizioni varie di carattere finanziario”). Ovviamente, il parere della Commissione sarà fondamentale, in modo da rendere gli studi il più possibile aderenti alle dinamiche delle attività economiche. Come è emerso sempre un mese fa, inoltre, sono validi gli studi di settore anche se la contabilità è regolare.

L’unico parametro dei sessantanove che non è stato selezionato in relazione all’anno di approvazione è il VG37U, relativo a gelaterie e pasticcerie, visto che è stato introdotto nel corso del 2011. La revisione di quest’ultimo sarà anticipata, sfruttando al massimo tutte quelle informazioni che sono state acquisite con i modelli per la comunicazione dei dati rilevanti. Altra precisazione importante è quella che riguarda lo studio UM84U, visto che per esso non si prenderà in considerazione l’attività di commercio all’ingrosso di macchine, accessori e utensili agricoli, inclusi i trattori (c’è un altro studio che da fine 2012 la ricomprende). Un’ultima novità riguarda, infine, la possibilità di affidare l’incarico di membro supplente degli osservatori regionali anche ai dirigenti e a quei funzionari che fanno parte delle direzioni provinciali, opzione finora mai praticata.

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