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Pressione tributaria Italia 2013

contributiL’Italia è ai vertici europei per quanto concerne la pressione tributaria. A fronte di ciò, si rileva altresì una qualità dei servizi pubblici offerti che – purtroppo – non può reggere la concorrenza dei Paesi maggiormente “tartassati” dal fisco. Questa e altre considerazioni a margine di una recente ricerca condotta dalla Cgia di Mestre, che ha elaborato gli ultimi dati provenienti dall’Istituto di statistica europeo.

Come ogni anno, infatti, l’Eurostat ha scattato la sua periodica fotografia sullo stato di salute del fisco dei Paesi del vecchio Continente, andando a scoprire quali sono i cittadini maggiormente tassati, e quelli che invece godono di una pressione tributaria inferiore. I dati sono stati così raccolti e rielaborati dall’associazione di Mestre, che ha confermato l’imrpessione comune: l’Italia è tra i Paesi europei con il maggior livello di tassazione.

In termini più concreti, il podio della tassazione europea è occupato dai Paesi scandinavi: in Danimarca la pressione tocca il 47,4 per cento, in Svezia il 36,8 per cento, in Finlandia il 30,5 per cento. Un livello di sicura rilevanza, superiore addirittura al 30,2 per cento dell’Italia, 1,3 punti percentuali in più rispetto a quanto era stato rilevato alla fine del 2011 (leggi anche questo nostro recente articolo: ridurre le tasse è impossibile?).

Il problema concreto è, semmai, la rispondenza del livello di tassazione medio con la qualità dei servizi offerti. In altri termini, se è pur veritiero che Danimarca, Svezia e Finlandia possono fruire di una tassazione media molto elevata, è altrettanto vero che il livello dei servizi pubblici e del welfare di tali aree, non sono certamente confrontabili con quanto sperimentato in Italia, o in altri Paesi europei.

L’impressione è, in altri termini, che il livello della tassazione italiana, oltre che elevata in termini assoluti, sia esageratamente alta in confronto alla qualità di quanto i cittadini ricevono come servizi pubblici e come assistenza sociale…

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