Scadenze fiscali: due settimane per il modello Uniemens

Mancano ancora due settimane alla scadenza del prossimo 2 luglio, ma occorre premunirsi per tempo: si tratta del termine ultimo che è stato fissato per la presentazione attraverso la modalità telematica del cosiddetto modello Uniemens. Questo documento, come è noto, mette in luce quelle che sono le retribuzioni e i contributi che sono stati realizzati e perfezionati nel corso del mese precedente, quindi in questo caso l’attuale mese di giugno che è ancora in corso. La scadenza fiscale in questione si rivolge ai sostituti d’imposta, i quali hanno l’obbligo di presentare per tempo il modello, onde evitare qualsiasi tipo di sanzione o inconveniente. L’Uniemens presenta dei vantaggi piuttosto importanti da questo punto di vista. Ad esempio, questo adempimento consente di ridurre in maniera drastica tutte le informazioni, evitando che vi siano delle duplicazioni di dati, più precisamente quelli che sono presenti nei flussi.

ristrutturazioni

Ristrutturazioni al 36% nel decreto infrastrutture

Dal 1 gennaio 2012 la detrazione del 36% per le ristrutturazioni vede il proprio limite massimo di ammissione delle spese considerato per periodo di imposta, senza quindi tenere conto dell’importo delle spese sostenute negli anni precedenti. Una novità che si aggiunge al precedente innalzamento provvisorio del tetto di spesa da 48 mila a 96 mila euro, e alla percentuale di detrazione modificata, che passa dal 36% al 50%.

La modifica dispone pertanto che per le spese documentate sostenute dalla data di entrata in vigore del provvedimento, fino al 30 giugno 2013, relativamente a tutti gli interventi di ristrutturazione indicati nell’art. 16 bis, dpr 917/1986 (Tuir), il contribuente potrà tenere in considerazione la soglia di spesa massima, pari a 96 mila euro, invece di quella prevista a regime, pari a 48 mila euro, per singola unità immobiliare, beneficiando di una detrazione del 50% anziché quella del 36%.

Le criticità del nuovo redditometro

Il redditometro sarà anche nuovo e rinnovato, ma non riesce proprio a ingranare, anzi è destinato a subire un rallentamento piuttosto improvviso: il termine ultimo previsto per i pagamenti relativi alla dichiarazione dei redditi si sta avvicinando velocemente, ma gli ostacoli e le difficoltà relative a questo strumento di accertamento stanno aumentando. Ad esempio, quello che non convince è soprattutto la presunzione assoluta per quel che riguarda la giustificazione degli esborsi finanziari in relazione al tenore di vita condotto, piuttosto che gli investimenti nel settore immobiliare. Quello che può fare la nostra amministrazione finanziaria è rendere più utile e prezioso il redditometro, magari dal punto di vista delle uscite complessive, visto che non è sempre possibile conservare per sempre gli scontrini di ogni spesa quotidiana o anche le annotazioni dei pagamenti effettuati con il denaro cash.

Novità Irap 2012

Il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, durante un recente question time, ha risposto ad alcuni interrogativi sul futuro dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Tra i vari riscontri forniti dal sottosegretario, innanzitutto, segnaliamo un intervento sull’esclusione Irap dei “piccoli”: il governo sta valutando la possibilità di intervenire per poter definire, in maniera precisa, quali siano gli elementi che configurano la “autonoma organizzazione”.

Nell’attesa che venga definita tale normativa, l’agenzia delle entrate non può che riferirsi ai suoi interventi di prassi amministrativa e ai principi giurisprudenziali, secondo cui sussiste “autonoma organizzazione” se ricorre l’impiego in modo non occasionale di lavoro altrui, o l’utilizzo di beni strumentali eccedenti per quantità e valore, le necessità minime per l’esercizio dell’attività.

Le ultime istruzioni dell’Inps sulle pensioni ai superstiti

La circolare numero 84 che l’Inps ha provveduto a pubblicare qualche giorno fa ha avuto come oggetto la pensione da destinare ai superstiti: in particolare, bisogna far riferimento al quinto comma dell’articolo 18 del Decreto Legge 98 del 2011, il quale parla espressamente del regime dell’assicurazione generale obbligatoria. Volendo essere ancora più precisi, c’è da sottolineare come dall’inizio di quest’anno le pensioni ai superstiti sono soggette a una diminuzione dell’aliquota percentuale, quando si verificano specifiche situazioni. Ad esempio, tutto questo è valido nell’ipotesi di un matrimonio contratto a un’età del dante causa superiore ai settanta anni, ma anche quando la differenza tra i coniugi supera i vent’anni e il matrimonio è stato contratto per meno di un decennio.

Entrate tributarie primo quadrimestre 2012

Secondo quanto affermato dalla verifica del Documento di economia e finanza, nel primo quadrimestre del nuovo anno le entrate tributarie erariali ammontano a quota 117,03 miliardi di euro, in incremento di 1,3 punti percentuali (cioè, 1,558 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma inferiori del 2,9 per cento (cioè, 3,477 miliardi di euro) rispetto alle previsioni precedentemente contenute nello stesso documento.

In particolar modo, il ministero dell’economia spiega che il dato è effetto dell’incremento delle imposte dirette (+ 0,5 punti percentuali su base annua a 60,481 miliardi di euro) e delle imposte indirette (+ 2,2 punti percentuali a 56,54 miliardi di euro).

Ripristino Iva per cessioni e locazioni di nuove costruzioni

La giornata di ieri si è caratterizzata per l’attesa approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del cosiddetto Decreto Sviluppo: i punti discussi e affrontati sono diversi, ma ci si può soffermare soprattutto su uno molto interessante che ha a che fare con l’ambito fiscale. Si tratta del ripristino dell’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva) per quel che riguarda le costruzioni che le imprese del settore edile intendono cedere oltre la scadenza di cinque anni. Fino ad ora, infatti, la legge consentiva di realizzare delle vendite entro dei limiti ben precisi. Nello specifico, le vendite e le locazioni posti in essere da queste stesse aziende in merito alle nuove costruzioni ad uso abitativo e superiori al termine di cinque anni sono riuscite a beneficiare dell’esenzione tributaria, tanto da rendere impossibile alle compagnie coinvolte di compensare l’Iva che è stata pagata per dar vita all’opera in questione.

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Proroga per l’emissione dei certificati Soa

Lo schema del decreto legge approvato dal consiglio dei ministri negli scorsi giorni prevede una proroga d isei mesi per la riemissione di certificati Soa per la qualificazione delle imprese di costruzioni nelle categorie dei lavori variate dal Regolamento del Codice dei contratti.

Ne consegue che sarà il ministero delle infrastrutture, sentita preventivamente l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, a dettare le regole per la riemissione dei certificati. Slitta invece di un anno l’entrata in vigore della prevista disciplina sulla garanzia globale di esecuzione, la c.d. performance bond. La situazione è tutt’altro che certa e invariabile, dando spazio alla possibilità di ulteriori modifiche nel corso dei prossimi mesi.

Imu terreni agricoli e incolti

In queste settimane di fitti approfondimenti sulla nuova imposta municipale unica abbiamo “trascurato” parzialmente di affrontare il tema dell’Imu per quanto concerne i terreni agricoli e incolti. Cerchiamo pertanto di rimediare con questa nostra integrazione al tema, ricordando come i benefici fiscali sui terreni agricoli non siano più limitati alle persone fisiche, ma si estendano altresì alle società agricole.

Per la qualificazione di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, occorre fare principale riferimento all’art. 1 del decreto legislativo n. 99 del 2004, contrariamente a quanto avveniva in passato (per l’Ici), quando ci si riferiva all’art. 58 del d. lgs. 446 del 1997, che qualificava coltivatori diretti e imprenditori agricoli solamente le persone fisiche iscritte negli elenchi comunali e soggette alla contribuzione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e malattia.

Categorie Imu

Sospensione tasse terremoto

Sono 103 i Comuni che, essendo stati colpiti dal sisma del 20 maggio scorso, potranno fruire della sospensione dei versamenti, degli adempimenti tributari e delle cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione con scadenza tra il 20 maggio e il 30 settembre. Una sospensione dell’imposizione fiscale che è stata precisata da un decreto del ministero dell’economia, in corso di pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale, e che dispone la sospensione dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari.

In particolare, il decreto precisa come per le città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, la sospensione sarà subordinata alla richiesta del contribuente che dichiari l’inagibilità della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda.

Regime forfetario: scade oggi il termine per le annotazioni

La giornata odierna rappresenta il termine ultimo riservato ad alcune associazioni per far fronte a un’importante scadenza fiscale: si tratta, infatti, delle annotazioni nel prospetto che devono effettuare le associazioni sportive dilettantistiche, quelle senza scopo di lucro e le pro-loco, più precisamente quegli enti che hanno deciso di optare per il cosiddetto regime forfetario. Il prospetto in questione, inoltre, è quello che è stato introdotto da un decreto ministeriale del 1997 e deve essere necessariamente e opportunamente integrato. In pratica, l’operazione da compiere è presto detta, vale a dire l’annotazione, anche attraverso una sola registrazione, dell’importo di tutti i corrispettivi e i proventi che sono stati conseguiti al momento dello svolgimento dell’attività commerciale lo scorso mese di maggio.

Fuga di capitali all’estero

Il quotidiano Italia Oggi sostiene che sarebbero almeno 200 i miliardi di euro che – a causa (anche) della recente crisi – avrebbero preso la strada di altri Paesi ritenuti maggiormente sicuri, come la Germania, l’Olanda o il “sempreverde” Lussemburgo.

“Il 99% dei conti aperti all’estero” – avrebbe spiegato un operatore al quotidiano italiano – “sono motivato dalla domanda di maggiore sicurezza e solidità”. Insomma, in altri termini, non una fuga di capitali all’estero sollecitata da motivi di eccessivo carico fiscale, bensì uno spostamento che è principalmente sollecitato dai timori legati al futuro del Paese. Inutile poi soffermarci nel sottolineare come difficilmente il fenomeno possa essere imputabile a una sola determinante: è più probabile, invece, che a giocare un ruolo negativo possa essere un insieme di concause, tra le quali – appunto – la maggiore sicurezza ottenibile da altre nazioni.

La stabile organizzazione delle società straniere in Italia

La sentenza 20676 della Corte di Cassazione è entrata nel merito della stabile organizzazione, uno dei requisiti fondamentali quando si parla di Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): secondo gli “ermellini”, infatti, tale elemento viene a configurarsi in merito a una società straniera che si trova in Italia quando si certifica l’affidamento della cura degli affari nel territorio del nostro paese a una struttura che può avere o meno la personalità giuridica. Il caso era stato creato dal sequestro preventivo di alcuni beni di una società a responsabilità limitata, con tanto di procedimento penale ai danni di un imprenditore. Le accuse mosse sono state quella di omessa dichiarazione e di sottrazione fraudolenta al versamento dei tributi. In pratica, era stato riconosciuto come legittimo l’intero sequestro, così come l’intera attività condotta dalla Finanza dal punto di vista ispettivo.

Pagare le fatture in ritardo

Il ritardo nei pagamenti (della pubblica amministrazione, ma non solo) costituisce una delle piaghe più gravi dell’economia imprenditoriale italiana. I tempi di incasso dei crediti – complice l’aggravarsi della crisi – si stanno dilungando in maniera eccessivamente preoccupante, generando gravi tensioni di liquidità in capo alle organizzazioni imprenditoriali che, d’altra parte, si devono altresì scontrare con i timori di credit crunch dal settore bancario.

Ma a quanto ammontano i ritardi nel pagamento delle fatture? Secondo quanto afferma il Barometro diffuso da Atradius, una delle società leader nel mondo dell’assicurazione del credito, del recupero credito e delle cauzioni, in Italia circa il 40% delle fatture viene pagato dopo la scadenza, mentre il 5,4% dei crediti commerciali sul mercato domestico è risultato inesigibile, generando una perdita secca nel conto economico delle imprese.