Manca pochissimo alla scadenza del pagamento della prima rata d’acconto dell’imposta municipale unica. Eppure, a così breve distanza dal termine del 18 giugno, non sono pochi i problemi che i centri di assistenza fiscale e i consulenti si trovano a dover sbrogliare, con particolare riferimento all’applicazione dell’IMU per i contribuenti non residenti, e per chi non potrà utilizzare il modello F24, e sarà costretto a sdoppiare il calcolo dell’ammontare dovuto a Comune e Stato, e procedere al pagamento attraverso bonifici bancari separati.
A render nota la procedura in tale fattispecie è stata una nota diramata pochi giorni fa dal Dipartimento delle finanze, che reca le disposizioni generali per la determinazione del quantum dovuto, e le modalità di pagamento, peraltro già illustrate con la precedente e più nota circolare n. 3 del dipartimento delle Finanze, datata 18 maggio 2012.
Di quanto sia travagliata la breve vita dell’IMU abbiamo già detto numerose volte sul nostro sito. Continuiamo così ad aggiornare le ultime novità in materia sottolineando l’ipotesi sulla quale sta lavorando la Copaff per il 2013, anno in cui l’imposta municipale unica potrebbe tornare nel recinto delle imposte interamente comunali. A dispetto del suo nome, infatti, l’IMU va arricchire solo in parte (per circa la metà) le casse dei Sindaci: l’altra parte va infatti direttamente alle casse statali, per una suddivisione che alle singole municipalità non è mai piaciuta.
L’imposta municipale unica viene pagata attraverso la presentazione del modello F24. Uno strumento che potrebbe tornare molto utile per poter compensare l’IMU con eventuali crediti che derivino nei confronti di diversi enti impositori, come lo Stato, le Regioni, i Comuni, l’Inps, l’Inail o l’Enpals. Ovviamente, la compensazione dovrà essere evidenziata inun unico modello F24, trasmesso e presentato anche se a saldo zero.