Tra i principali provvedimenti della manovra estiva, vi è anche il taglio alle agevolazioni fiscali tradizionalmente spettanti alle cooperative, un’ampia fetta di organizzazioni societarie particolarmente diffuse nella Penisola. Un taglio che riguarda sia le cooperative a mutualità prevalente (cioè quelle che esercitano la propria attività in misura – appunto – prevalente attraverso il lavoro, gli apporti o le vendite che hanno come controparte i propri soci), sia le cooperative “diverse”, abbracciando in tal modo tutto il comparto tricolore di questa forma societaria.
Brevemente, il regime prevalente prevedeva per le società a mutualità prevalente l’esenzione della quota di utili netti annuali destinati alla riserva minima obbligatoria, e del 3% dell’utile destinato ai fondi mutualistici, dalla formazione del reddito imponibile. Pertanto, le cooperative a mutualità prevalente sono soggette a IRES per una quota di utili netti annuali pari al 30%, mentre le cooperative di consumo scontano l’imposta sul 55% sull’utile conseguito.