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Risparmi agenda digitale

Secondo quanto stima l’Osservatorio Agenda digitale della School of Management del Politecnico di Milano, i risparmi che le casse dell’Erario potrebbero conseguire in tre anni, se fossero poste in essere i processi di digitalizzazione, si aggirano intorno ai 20 miliardi di euro, cui aggiungere 5 miliardi di euro di taglio dei costi. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i benefici che si potrebbero ottenere dalle procedure di eProcurement nella pubblica amministrazione, nella fatturazione elettronica e nei rapporti sui pagamenti elettronici.

La School of Management del Politecnico di Milano, nel suo report dall’Osservatorio Agenda digitale, dettaglia in particolare che i benefici che si potrebbero ottenere su eProcurement nella p.a potebbero essere stimati in 7 miliardi di euro in meno all’anno), mentre equivalgono a 6 miliardi di euro i risparmi dalla fatturazione (5 miliardi all’anno, uno per l’apparato statale, e il resto per i privati),600 milioni di euro dai pagamenti elettronici verso le amministrazioni (con il 30% di pagamenti elettronici per l’Imu, Tarsu, multe, bollo auto), 5 miliardi di euro dai pagamenti elettronici verso gli esercenti le maggiori entrate fiscali sarebbero pari a circa 5 miliardi all’anno (se il formato elettronico fosse diffuso anche soltanto nella misura del 30%), 15 miliardi ogni dodici mesi dalla dematerializzazione e innovazione digitale nei processi della p.a.

Il quotidiano Italia Oggi del 21 ottobre 2012, ricorda in proposito come la scorsa settimana “il ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera ha rinnovato «l’impegno del governo a emanare entro la fi ne della legislatura la normative secondarie», dopo che il problema dei decreti attuativi mancanti era stato sottolineato da molti come un potenziale rischio per il piano, concretizzatosi con il via libera al decreto Crescita 2.0. varato dal Cdm lo scorso 4 ottobre: aumentano fortemente i servizi digitali per i cittadini, ha fatto sapere in quella occasione palazzo Chigi, «che potranno avere un unico documento elettronico, valido anche come tessera sanitaria, attraverso il quale rapportarsi con la pubblica amministrazione», ma c’è anche il via libera «alle ricette mediche digitali, al fascicolo universitario elettronico, all’obbligo per la p.a. di  comunicare attraverso la Posta elettronica certificata e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti», poi «significativi risparmi di spesa e maggiore efficienza arriveranno dalla digitalizzazione delle notifiche e delle comunicazioni giudiziarie, che assicureranno il mantenimento del principio di prossimità del servizio giustizia nei confronti di cittadini e imprese»”.

Vedremo, nelle prossime settimane, quali saranno gli sviluppi del settore.

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